La calcara delle Giare Larghe è una delle tante (una trentina) che esistono nel nostro Comune. Fu "cotta" l'ultima volta nel 1947 o 1948 e la calce, trasportata con la slitta lungo il sentiero in parola, venne caricata sui camions e venduta a Rovereto, a Valli del Pasubio e in Vallarsa. Il fabbricato del "Teatro" a Riva fu costruito con malte ottenute usando calce proveniente dalla calcara delle Giare Larghe circa 35 anni fa. Quante volte fu usata prima? Difficile dirlo, ma molte sicuramente. La vicinanza delle materie prime, legna di scarto e pietrame adatto, ne hanno favorito l'uso anche se ubicata lontano dalla strada. I nostri padri sapevano che bisognava preparare tanti q.li di legna secca quanti erano i q.li di calce che una calcara poteva fornire, poi il "calcareta" la "caricava", disponendo le pietre in modo da formare il forno e accatastandole ad arte per obbligare le fiamme a distribuirsi uniformemente. La pietra da usare doveva essere solo dolomia,
la quale contiene circa il 95% di carbonato di calcio. Terminato il riempimento veniva acceso il fuoco e durava ininterottamente per 6 -7 giorni, raggiungendo 900,1000° la temperatura necessaria per la cottura. Il tempo non era sempre eguale perché poteva variare per l'uso di legna bagnata dalla pioggia o appena tagliata, I nostri vecchi però erano degli alchimisti: dal colore e dall'odore del fumo sapevano quando il carbonato di calcio (Ca C03) perdendo per l'azione del fuoco circa metà del proprio peso (anidride carbonica (C02) volatilizzata) s'era trasformato in ossido di calcio (CaO) ossia calce viva.
Termino la storia della calcara, che è quella di tutte, ma vorrei sensibilizzare tutti a trovare il modo di conservare questi manufatti a ricordo del lavoro svolto e dei sacrifici nella nostra gente.
TULLIO PEZZATO
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