VALLARSA NOTIZIE N° 43 - dicembre 2008 pag. 44,45


TURISMO SOSTENIBILE

Fare del turismo senza contaminare il paesaggio, senza necessità di impianti da sci, di alberghi, centri benessere o grandi slogan è possibile.

In Vallarsa ci hanno provato Fabio Tittarelli e Giorgio Tonelli che hanno portato a Valmorbia un gruppo di escursionisti romani offrendo solamente quello che la nostra valle ha già: una splendida rete di sentieri lungo le cime, un territorio dove si è consumata una importante pagina di storia, una natura selvaggia come ormai si può trovare da poche parti. La settimana è partita quest'anno in maniera sperimentale, ma il sogno dei promotori è quello di organizzare un gruppo stabile per proporre in Vallarsa un turismo alternativo, in qualche modo sostenibile.
Tra le zone turistiche della nostra provincia non si può certo aggiungere la Vallarsa. Il nostro territorio, per fortuna, per motivi geografici e morfologici, nel corso degli anni non è stato vittima di uno sfruttamento ai fini turistici, come è invece accaduto in altre stupende zone del Trentino e delle Dolomiti. Se lo sfruttamento della risorsa turismo ha permesso uno sviluppo economico-sociale a tali zone la nostra Vallarsa e tutte le Valli del Leno hanno conservato una natura selvaggia introvabile ormai se non in rare zone. Proprio su questa natura incontaminata e sulla ricchezza in termini paesaggistici ed escursionistici della Vallarsa hanno puntato Fabio Tittarelli e Giorgio Tonelli proponendo un "pacchetto vacanze" fatto di escursioni e storia, senza bisogno di impianti o di infrastrutture dedicate ai turisti ma offrendo semplicemente quello che la Vallarsa ha già a chi cerca la pace dal caos della città.
Il progetto dal titolo "Itinerari sul filo della memoria: la prima guerra mondiale in Vallarsa" è partito quest'anno in maniera sperimentale ma c'è già la volontà di riproporlo a breve. «Io sono un appassionato della montagna, negli ultimi anni ho avuto modo di percorrere tutti i sentieri della Vallarsa oltre ad altri interessanti percorsi in regione. - spiega il promotore Fabio Tittarelli, originario di Valmorbia dove ha una casa ma residente a Roma - La Vallarsa ha davvero molto da offrire e praticamente a costo zero. Assieme a mia moglie e all'amico Giorgio Tonelli, roveretano, abbiamo ideato un pacchetto vacanze per escursionisti. Io faccio parte del Gruppo Escursionisti Toscanelli di Roma e ho pensato a loro come possibili utenti. Abbiamo preparato un programma di escursioni di difficoltà media ma molto intenso e lo abbiamo proposto ai membri del G.E.T. in modo da garantire una preparazione base e non ritrovarci con gente che non è mai stata in montagna. Si chiedeva il pagamento di una quota per le spese (pasti e pernottamenti nella nostra casa di Valmorbia) e la disponibilità di una macchina per gli spostamenti. Abbiamo aperto ad un massimo di 10 persone, quante ne potevo ospitare a casa, e la settimana di escursioni si è svolta a luglio.»
Una settimana intensa, a detta dei partecipanti, ma senza dubbio suggestiva. Il primo giorno, domenica, prevista la visita al forte di Pozzacchio in mattinata e a quello di Matassone nel pomeriggio. Il lunedì partenza per un'escursione sul Pasubio con pernottamento in baita: dal Cheserle sull'Alpe Alba, fino al Lancia, monte Testo e pernottamento in baita sullo Spil. Il giorno seguente dalla baita al Corno Battisti, poi Roite, Denti, cima Palon, Rifugio Papa e ritorno in serata fino al Cheserle. Relativamente leggero il quarto giorno che prevedeva la visita di Rovereto e del Mart in mattinata e una capatina sul Garda in pomeriggio. Il giovedì escursione in alta Vallarsa, sul Cornetto fino a Campogrosso e ritorno dalla strada con sosta in malga. Venerdì ancora Pasubio stavolta fino al rifugio Papa dalla strada delle 52 Gallerie e (per i più allenati) attraverso la ferrata Falcipieri (5 cime). Ritorno da Bocchetta Campiglia e rientro a Valmorbia. Previsti anche itinerari alternativi in caso di maltempo con mete quali lo Zugna o il museo Etnografico di Riva di Vallarsa.
L'ultima sera, prima che il gruppo riparta per Roma, gli organizzatori hanno pensato ad un momento di ritrovo per scambiarsi opinioni e suggerimenti. Se la settimana si è dimostrata intensa, ha lasciato comunque un segno positivo tra le persone che vi hanno partecipato, come dimostra lo scritto che un partecipante ha inviato e che pubblichiamo in seguito.
Questo tipo di esperienza non si ferma qui, almeno nelle idee dei promotori: «Abbiamo dimostrato che la Vallarsa, così com'è, ha molto da offrire» spiegano. La settimana verrà riproposta anche il prossimo anno, ma si pensa a qualcosa di più: creare una vera e propria associazione per promuovere questo tipo di turismo.
Ospitare estranei nella propria casa, anche se solo per le vacanze, ha naturalmente dei limiti. Trovando una struttura adeguata (come ad esempio una malga, uno stabile come le ex scuole, ma anche con la disponibilità di qualche albergatore o di qualche bed&breakfast) si potrebbe gestire meglio il problema dell'alloggio lasciando anche agli stessi partecipanti la possibilità di organizzarsi per cucinare. Un gruppo di persone, appassionate di storia e di escursionismo, esperte della zona, potrebbe a turno accompagnare i gruppi lungo i tanti sentieri. Le associazioni, come la Sat o gli Alpino, potrebbero venir coinvolte e seguire l'organizzazione ma anche ad esempio organizzare pranzo e ristoro durante le escursioni ecc.. L'idea centrale è quella di creare questa associazione, a posto dal punto di vista legislativo, assicurativo e di responsabilità, accogliendo interessati da tutta la valle e non solo, promuovendo la settimana via internet o appoggiandosi alle associazioni di escursionisti ed organizzando le escursioni in funzione dei gruppi che arriveranno. In questo modo chi ama le ferrate farà certi percorsi, chi è interessato alla storia ne farà altri, chi vuole una settimana enogastronomica raggiungerà i locali della valle tramite i sentieri presenti visitando malghe e cantine di paese, e così via. In questo modo, a costo praticamente nullo, si riesce ad offrire un turismo diverso da quello di Moena o San Martino di Castrozza ma che, al giorno d'oggi, ha una potenzialità ricettiva senz'altro elevata.
Quest'ultima parte per ora è solo un'idea che tramite Vallarsa Notizie viene lanciata alla popolazione e agli amministratori. L'esperienza iniziata continuerà comunque anche il prossimo anno, se poi si troveranno persone interessate a sviluppare quest'idea verrà organizzato un incontro per illustrarla al meglio e raccogliere opinioni e proposte in modo da farla partire al più presto.


Massimo Plazzer




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