Quando i volontari del paese - la scorsa primavera - si sono trovati nella chiesa di Valmorbia, per rimuovere tutti gli arredi, in vista dei lavori di restauro, non si sarebbero certo aspettati di trovare un documento storico che nessuno ricordava. Sotto la statua della Madonna, posta su un apposito piedistallo, a metà della parete del coro della chiesa, è stata infatti ritrovata una busta che da cinquant'anni giaceva ai piedi della scultura della Vergine.
La busta, lacera a causa del tempo e del peso della statua, recava la scritta "Da aprire solo in presenza del Curato". Mezzo secolo fa infatti, Valmorbia era ancora Curazia, e nessuno avrebbe mai immaginato venisse un giorno in cui un solo sacerdote deve gestire tutte le chiese della valle.
All'interno della busta, un documento tanto interessante quanto inaspettato: Si tratta infatti della lista degli "Offerenti della statua della Madonna", ovvero tutti i fedeli che hanno dato un contributo al Curato del paese (all'epoca don Valerio Bottura), finalizzato all'acquisto della scultura della Madonna. La statua è stata acquistata nel 1954, e fu commissionata allo scultore Giacomo Vincenzo Mussner di Ortisei.
Sul documento, una lista dattiloscritta con i nomi dei 127 offerenti, la residenza e (scritta a mano) la cifra devoluta. Interessante notare che la maggior parte dei donatori, sono originari di Valmorbia ma emigrati in altri luoghi. Molti soldi provenivano quindi da Rovereto, ma anche da Bolzano, Varese, Genova, Parigi o Australia e Belgio, solo per citare alcuni esempi.
Le donazioni si aggirano attorno alle 1.000-2.000 lire dell'epoca, ma ci sono anche offerte di £ 12.000. Dato che ancora l'euro non era in vigore, chi donava da altri stati inviava il denaro in valuta estera, che veniva convertita in lire italiane. Si scopre allora che nel 1955, 1.000 franchi francesi valevano 1.650 lire, mentre 700 fiorini belgi valevano 8.575 lire.
Tra le altre donazioni da ricordare, quelle della famiglia Cooperativa di Valmorbia, che ha offerto 5.000 lire, della Società Malga Valmorbia che ha donato 3.000 lire e, da notare, l'offerta dei sette chierichetti che hanno contribuito con £ 500.
La lettera, è firmata dal Curato, don Valerio Bottura, e da tre testimoni: Chiasera Renato, Chiasera Alessandro e Chiasera Giovanni. Ecco cosa c'è scritto (a mano) in fondo alla lista dei nomi: "Chiuso il tempo per le offerte il giorno dell'Immacolata 8/12/54 con la chiusa dell'anno mariano terminato con il Te Deum e un discorso del Curato. Gatias Dio et Mariae.
NB! Il sommo Pont. Pio XII, grave da qualche giorno parla alla radio alle 4.30, del suo letto offrendo i suoi salmi lieto e recitando l'Ave Maria e benedicendo."
Sul retro del foglio, sempre scritti a penna, la lista con i nomi dei chierichetti offerenti, la data "Valm. 11 / 2 / 55" e un'altra dicitura del Curato, probabilmente scritta a posteri: "NB!- La statua è stata levata e esposta nel 1959, e portata in processione con solennità il 31/5/59 in occasione della Consacrazione del Paese al Cuore Immacolato di Maria. Da quando fu posta sul trono nel 1954 non era stata più levata.
Commovente e ben preparata la consacrazione."
Affinché si conservi come testimonianza storica, il documento è stato incorniciato ed ora è esposto nella chiesa di Valmorbia, appeso nel coro sotto i piedi della statua della Madonna.
Alcuni paesani ricordano che anche sotto la statua del Sacro Cuore, sempre nella chiesa, fu posta una lettera simile. Probabilmente però questa statua fu già spostata in precedenza, e la lettera con tutta probabilità è andata irrimediabilmente persa.
Massimo Plazzer
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