Il giorno 4 ottobre 2004 il Consigliere Provinciale Roberto Bombarda ha proposto alla Giunta Provinciale il Disegno di Legge n.7/XIII con titolo: "Modificazioni della legge provinciale 6 maggio 1988, n. 18 (Ordinamento dei parchi naturali). Istituzione di nuovi parchi naturali e dei parchi fluviali".
Questo Disegno di legge si propone di:
A) Istituire 6 nuovi Parchi naturali:
1. Cadria - Tenno
Comuni interessati: Tione, Bleggio Superiore, Fiavè, Lomaso, Dro, Arco, Tenno, Riva del Garda, Molina di Ledro, Pieve di Ledro, Concei e Bezzecca.
2. Lagorai - Cima d'Asta
Comuni interessati: Castello Molina, Cavalese, Tesero, Panchià, Ziano, Predazzo, Canal San Bovo, Castello, Cinte Tesino, Bieno, Strigno, Samone, Spera, Scurelle, Telve, Telve di Sopra, Torcegno e Palù del Fersina.
3. Latemar
Comuni interessati: Tesero, Panchià, Ziano, Predazzo, Moena, Sorga e Vigo di Fassa.
4. Monte Baldo - Garda Trentino
Comuni interessati: Nago-Torbole, Mori, Brentonico e Avio.
5. Monte Bondone
Comuni interessati: Trento, Garniga Terme, Cimone, Villa Lagarina, Vezzano, Padergnone, Calavano, Lasino e Cavedine.
6. Pasubio - Piccole Dolomiti - Lessini
Comuni interessati: Terragnolo, Trambilei Vallarsa, Ala ed Avio.
B) Istituire e regolamentare 6 nuovi Parchi naturali fluviali:
1. Adige 2. Avisio 3. Brenta 4. Chiese 5. Noce 6. Sarca
Riportiamo l'articolo 1 di questo Disegno di legge:
Art.1 Finalità
1.I parchi naturali e i parchi naturali fluviali perseguono le seguenti finalità:
a) la tutela, il recupero e la valorizzazione delle caratteristiche naturali ambientali, con particolare riferimento alla conservazione della biodiversità;
b) la promozione e la divulgazione dello studio scientifico;
c) l'uso sociale dei beni ambientali;
d) l'educazione e la formazione in materia di tutela e valorizzazione ambientale e naturalistica;
e) la salvaguardia e la valorizzazione dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici, nonché delle attività tradizionali;
f) la valorizzazione e l'uso sociale del patrimonio appartenente al demanio forestale provinciale.
Come illustrato (...), la Vallarsa rientra nel disegno di legge in questione quale Comune interessato all'istituzione del Parco Naturale Pasubio - Piccole Dolomiti - Lessini.
Per questo motivo dovrà esprimersi, attraverso i suoi organi amministrativi, entro pochi mesi. L'argomento in questione ha già dato origine ad inevitabili polemiche, con prese di posizione molto diverse e grazie alle quali si sono ben alimentati i quotidiani locali qualche tempo fa.
Il nostro auspicio è che la popolazione venga correttamente informata in merito.
Ci vorrebbero tutte le pagine di questa rivista per spiegare le ragioni della positività, per la comunità, nell'istituire un parco naturale e, forse, non basterebbero ancora; ci limiteremo ad esporre alcune riflessioni e punti di vista partendo dalla constatazione principale che un parco naturale non è un grande recinto all'interno del quale viene preclusa qualsiasi attività dell'uomo, quali ad esempio, abbattere piante per ricavarne legna da ardere oppure la caccia alla selvaggina o, ancora, realizzare infrastrutture.
Il parco è uno strumento e un'occasione unica per ottimizzare quel rapporto secolare che unisce l'uomo alla natura.
E' dimostrato attraverso l'esperienza dei parchi e delle riserve naturali presenti in Italia da alcuni decenni che, in una comunità inserita all'interno di un parco, si rafforzano tutte le attività tradizionali legate al territorio, ovvero, l'allevamento, l'agricoltura, la selvicoltura, l'artigianato e il turismo.
In Italia vi sono più di 700 tra parchi naturali e riserve regionali e la tendenza è per il raggiungimento del 20% di territorio protetto.
A livello Internazionale sentiamo quotidianamente parlare di convenzioni regionali e di trattati fra paesi al fine di trovare un rimedio al depauperamento continuo dell'ambiente e al progressivo abbandono dell'uomo delle zone di montagna.
Nella relazione di presentazione del disegno di legge in oggetto si legge:
"...Chi afferma che il territorio trentino è sufficientemente tutelato tanto da non richiedere l'istituzione di nuove aree protette evidentemente ignora nei fatti che cosa sia un parco, quali possono essere le sue funzioni, quali siano i reali limiti e quali invece le potenzialità. A livello internazionale esiste ormai un'ampia bibliografia alla quale questi detrattori potranno fare riferimento per uscire dal tunnel della miopia... ".
Aggiungiamo noi quanto sia aggravante questa situazione nel momento in cui a non credere nell'utilità dei parchi si trovano ad essere gli amministratori locali, poiché dalle loro decisioni dipende il futuro delle comunità ed il patrimonio da lasciare in eredità ai posteri.
Per quanto riguarda la gestione del parco ed i timori di eccessiva burocratizzazione nonché perdita di competenze sul territorio, questa legge prevede l'istituzione di u n ente di gestione non attraverso la legge, ma con regolamento di attuazione. All'interno di questo comitato di gestione, inoltre, sarà data preminenza ai rappresentanti dei Comuni interessati.
Riportiamo le dichiarazioni di un noto amministratore altoatesino, tratte sempre dalla relazione del disegno di legge di cui sopra:
"Quando la discussione sui parchi naturali venne avviata, verso l'inizio degli anni '70, io ero direttore dell'Unione Agricoltori e molto scettico nei confronti dei parchi naturali. Poi, come l'apostolo Paolo sulla via di Damasco, mi sono "convertito" e oggi penso che i parchi naturali svolgano una funzione estremamente importante. Tuttavia penso che solo con le leggi ed i divieti non si possa salvaguardare il paesaggio. Abbiamo bisogno del consenso della popolazione, dei contadini. I parchi naturali devono essere qualcosa di positivo, di vantaggioso per la popolazione che vi vive e per l'economia - al di là dell'utilità generale che i parchi hanno per gli animali e le piante, per il paesaggio, per l'attrattività e la qualità di vita di un territorio (. ..)
In linea di principio ritengo che queste isole protette, oggi distribuite sul territorio provinciale, siano più necessarie che mai".
Luis Durnwalder
La tutela del territorio non si realizza con la sola chiusura delle strade o il divieto di dar vita a nuove infrastrutture: occorre altresì ricercare la compatibilità delle attività umane con le risorse naturali, ovvero, l'uomo non deve venire escluso dall'ambiente.
Una comunità all'interno di un parco significa, oggi, valorizzazione del proprio patrimonio naturale e dei propri prodotti della terra, significa promozione di un turismo sostenibile, significa inoltre, e non di meno, sviluppo sociale e culturale da trasmettere, quale esempio, ai posteri .
L'utilizzazione del territorio per uno sviluppo sostenibile delle comunità montane come la Vallarsa, passa esclusivamente attraverso questo tipo di iniziative, ed un grave errore sarebbe commesso, a nostro giudizio, nel venire meno a questo appuntamento. Staremo a vedere chi dirà di no ad un parco naturalistico.
Il Parco Adamello-Brenta rappresenta un ottimo esempio a livello europeo di gestione e funzionamento dei parchi naturali.
L'Associazione La Primula ha già intrapreso contatti con rappresentanti di questa istituzione ed enti (Corpo Forestale Provinciale) al fine di organizzare una serata-incontro con la gente della Vallarsa e perché la discussione su questo argomento non rimanga all'interno delle sale consigliari dei municipi.
Ci attendiamo che anche i nostri amministratori siano pronti ad offrire la loro collaborazione, affinché questo passaggio della vita politico-amministrativa della comunità rappresenti un momento di crescita collettivo.
Michele Dapor
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