Ho chiesto ad alcuni abitanti di Cumerlotti di esprimere le loro impressioni sul loro piccolo paese di montagna, in piena libertà, ritenendo questa una buona idea per carpire i sentimenti e le sensazioni che si vivono oggi, giorno dopo giorno, dal primo gennaio al 31 dicembre, qui in una frazione semi abbandonata, come tante del Trentino.
Ho disegnato questo Cumerlotti quando ancora non c'era la nuova strada provinciale, quasi quindici anni fa, quando il Primo mi faceva provare il tabacco da naso direttamente dalla sua scatolina di cortecce di betulla; quando poteva accadere che un motociclista impazzito, sbagliando la curva, entrava nel casello a tutta velocità, nel mezzo della notte;
quando iniziavo la mia avventura in Vallarsa con mia moglie, i miei figli, la mia stalla. Nell'architettura di questa frazione risaltano alcuni bei portici, un affresco sulla facciata della casa del Saverio, ed una particolare disposizione delle abitazioni a costituire vicoli molto stretti per i quali ho visto più di un pittore intento a fissarne qualche angolo su una tela.
Alcuni sostengono che Cumerlotti sia un paese molto vecchio, forse uno dei primi della Vallarsa. E' costituito di parecchie case addensate su un dosso di roccia ed un tempo, non tanto lontano, era anche molto popoloso. La Grande Guerra lo ha risparmiato quasi totalmente, non altrettanto ha fatto l'emigrazione del secondo dopoguerra.
E' circondato di campi e orti sostenuti da magnifici muretti a secco che lasciano intravedere la fatica dell'uomo per portare a casa un lenzuolo di fieno o una cassa di patate.
Tutto passa e tutto cambia.
Dove un tempo in paese c'erano bambini, donne alla fontana, uomini nei campi, animali nelle stalle, oggi le vacche non ci sono più e il casello viene ricostruito dagli Alpini, le case vecchie crollano per costruirne, di nuove, fuori del paese; i bambini si sentono solo l'estate quando vengono in vacanza con i genitori.
Mi chiedo io, ma conoscono essi il paese quando arriva l'autunno con la sua malinconia, l'inverno con la neve e la primavera con il vento di marzo? Se tutto cambia forse potranno ancora conoscere queste stagioni a Cumerlotti.
Michele Dapor
Quando ogni matina
Vago for da la porta de casa
E magari l'è na bela serenada e gh'è el sol me se averze el cor ...
Dala me terrazza
Vedo le Piccole Dolomiti, l' Obante, Campogrosso
E la Bocca del Passo con vizin el Cornet.
Dentro de mi me digo che fortunata che son stada a abitar a Cumerlotti
E veder tuti i dì sta meraviglia davanti ai me oci.
Me ven en mente quante volte che son nada su ste montagne
anca insieme a zente dei Cumerlotti.
A quindese ani no g'averia dit ste robe
gh'è volesto esperienze e tempo
per maurar e aprezzar sto patrimonio immenso.
No pago niente per sto tesoro
E se dei dì gh'è la nebbia
Son sicura che l'è sempre lì
E podrò vardarlo e amirarlo ancora.
Ai Cumerlotti sem en pochi che ghe abita tut l'an, ma nei ultimi ani qualchedun è vegnù ad abitar ne sto picolo paese, dove se vive en modo semplice e senza grandi pretese.
Na roba me preme dir: che purtroppo no se se vede tuti dì, ma quando g'ho avù de bisogn tuti i è coresti lì.
Che bel che l'è quando arriva la Primavera e tuti i scominzia a far el so tochet de orto, e quante volte ghe domando al Rino, al Giancarlo, al Bruno, all' Elio, se l'è la settimana giusta per somenar, se' i me insegna a sgarzar i pomodori.
All'istà Cumerlotti s' empieniss de zente, e te vedi ala matina, ala fontana e done che le lava, come na volta.
La fontana dei Cumerlotti la diventa en ritrovo, come 'n bar.
E quando l'è finia anca l'istà, tuti i parte per nar a cà, e i me fa quasi pecà.
L'inverno el pol esser duro: cadene da montar su le rode de la vetura per arivar en zima alla contrà, sbailar neve, nar su e zò dal legner a tor legna per stizzar fornasela.
Ensoma anca chi no l'è tut oro, ma mi son contenta e felice do abitar a Cumerlotti
Gigliola Cumer
Cumerlotti, sto paesot picol mess lì su 'n zengio;
Poche case, mèze che casca zò, en poche de rifatte...
Quele volte che vago zò en paes me vem en ment quando ero putelota
e l'istà venivo su con me papà per aiutarlo a far el fem
alora el paes l'era pien de zent;
me vem en ment alcuni personaggi ... i pù caratteristici
e me vem en po' de nostalgia ...
Me piaseria che come na volta el se ripopolasse;
El sarìa propri en pecà se 'l restess così poc abità.
Gabriella Gios
Cumerlotti, ridente frazione al centro della Vallarsa, anche se un po' abbandonata all'incuria del tempo, dove il sole in compenso, nel periodo invernale, la gratifica un po' di più rispetto alle altre frazioni della sponda sinistra del Leno. Dopo il ritiro dal lavoro attivo, vi ho portato la residenza, dopo aver sistemato la casa di famiglia.
Nel periodo autunno - inverno ed inizio primavera c'è molta pace e tranquillità, forse un po' troppa rispetto ai miei ricordi dei periodi trascorsi assieme alla nonna, e precisamente nell'ultimo anno della guerra 1939/44, e nei tempi della fienagione nell'età dai 15 ai 22 anni dove nel paese c'era molta vita e tanta gioventù, quella che oggi manca (ad eccezione della maccheronata di fine estate).
Ultimamente si stanno sistemando dei fabbricati abbandonati, speriamo nell'arrivo di qualche nuova famiglia, in quanto ci sono dei giorni che all'interno della frazione è quasi impossibile scambiare una parola, in compenso si godono degli ottimi panorami su tutta la valle con le sue montagne maestose, con molta pace e tranquillità, allietati dal canto degli uccellini.
Giancarlo Cumer
Anche se siamo pochi abitanti, qui a Cumerlotti ci vogliamo bene, come una grande famiglia, e sempre pronti ad aiutarci a vicenda.
Non invidio coloro che abitano in città. Loro non possono nemmeno immaginare la gioia ed il calore che tra paesani viviamo quotidianamente.
Di certo non ci manca la complicità e lo spirito organizzativo. Per farvi un esempio, ogni estate ci riuniamo per la tradizionale festa paesana, e tra idee, suggerimenti, assegnazione dei vari compiti e, tante, tantissime risate iniziamo i preparativi.
Prima di dare il via alla festa, tutto il paese si riunisce per la S.Messa celebrata al centro del paese. Inizia poi il divertimento che , tarda serata, termina con canzoni e molti punti alla Morra.
Monica Rigo
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