La leggenda dell'arcobaleno
oppure
Rockpoesia
di Mario Martinelli

Canto le grida
dei Fiori Selvaggi,
sepolti in un oceano di tramonti,
in decoro di delusioni.
Il palato amaro, il disprezzo del mondo,
soffocata è l'anima libera,
la paura vince la nascita.
Canto le note
d'una canzone selvaggia,
concepita nel Grembo di quei Fiori
che non si rasarono MAI -
Canto alla sabbia
che mi scivola tra le dita,
ed al Tempo che non ci abbandona.
Piango per la miseria. I Loro Corpi sepolti
devastano il Silenzio con morte rabbiosa.
Io canto tra i capelli
di quei Fiori che non MORIRONO!


Stampato in proprio dall'autore - pag: 32



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