Gocce d'Acqua - Anno VI - numero 2 - dicembre 2005


I nostri lavori in Eritrea



Sta per concludersi l'anno 2005, ed č entusiasmante fare l'elenco delle tante cose concretizzate da gennaio a dicembre.
I primi mesi dell'anno sono stati senz'altro i pił laboriosi e si sono avvicendati in Eritrea fino a marzo quasi cinquanta Volontari.
E' stato costruito e messo in funzione l'acquedotto di Hangol e Sanca, e grazie alla collaborazione tecnica e finanziaria con la fondazione bavarese Wasserstiftung č stato installato per la prima volta un sistema di sollevamento dell'acqua ad energia solare.
A Feledareb č stata costruita una nuova ala della scuola, mentre nella missione si č data ulteriore concretezza al progetto agricolo costruendo l'edificio con le celle frigorifere, il deposito e il laboratorio per la lavorazione dell'aloe.

In questo ultimo scorcio di anno 2005 sono ancora in Eritrea altri volontari dell'Associazione. Il loro impegno consiste, oltre che nel costruire due nuovi vasconi di raccolta dell'acqua piovana a Enghelą, nel predisporre i cantieri per i lavori programmati per l'inizio dell'anno 2006.
Durante tutto l'anno sono proseguiti in Italia gli interventi di programmazione dei nuovi lavori, con la progettazione e la ricerca di nuovi finanziamenti. Nel 2006 saremo in Eritrea da gennaio per costruire il nuovo acquedotto per il villaggio di Unaferņ, e la nuova linea elettrica per Enghelą. Due opere queste molto impegnative, che richiederanno ancora tanto lavoro e tanto impegno.
Proprio in questi giorni stanno partendo gli ultimi container per Massawa, con i materiali occorrenti per la realizzazione dei due lavori. Ma di container nel corso dell'anno ne sono stati spediti molti altri, ed anche questo č stato un lavoro che ha richiesto sacrificio e disponibilitą dei volontari in Italia. A riprova ancora una volta che il Tucul č grande grazie a quanti lavorano in Africa, ma anche grazie a quanti offrono il loro impegno nelle tante occasioni che in Italia risultano fondamentali per la realizzazione delle spedizioni: attivitą burocratica, di progettazione, di ricerca dei finanziamenti, di acquisto dei materiali, di carico dei container. E ancora una volta vale la pena spendere due parole di ringraziamento ai tanti benefattori, che senza venire in Africa, ma garantendo credito al Sodalizio, rappresentano la vera ossatura dei "Tucul".
Grazie a loro, e grazie alle Istituzioni Pubbliche che ci sono vicine, abbiamo programmato per il futuro altre tre grandi opere: la costruzione del forno per il pane ad Enghelą, il nuovo acquedotto per il Villaggio di Azafą, e la costruzione di un grande asilo ad Asmara per i bambini dai tre ai sei anni. Tre opere strategiche per il Paese, e di enorme interesse sociale.
Auguriamoci che veramente gli anni a venire ci vedano ancora protagonisti della crescita dell'Eritrea, pur nelle nostre sempre modeste possibilitą, e consci dei fatto che la nostra č una goccia l'acqua in quel grande mare di bisogni che chiede il Paese.



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