VALLARSA. Presi uno per
uno i motivi di licenziamento
del segretario Italo Scotoni
non reggono: per ogni addebito c'è una spiegazione legittima. Di più. Chi deve mettersi
una mano sul cuore e censurare il proprio atteggiamento
è il comune. Prevenuto nei
confronti di Scotoni.
Questo in sintesi il rapporto tra Italo Scotoni ed il comune di Vallarsa. Almeno secondo i giudici della Corte d'Appello - le motivazioni della
sentenza sono state depositate ieri - che hanno dichiarato
illegittimo il licenziamento di
Scotoni risalente al novembre 2000. Nelle motivazioni la
Corte ha smontato ogni singolo addebito riferito a Scotoni,
a partire dalle mancate ferie
concesse ai dipendenti - accusa non sostenibile perchè «superata dalla effettiva fruizione dei dipendenti secondo le
esigenze di servizio» - al rifiuto di firmare mandati e reversali a copertura di fine 1999.
I mandati in questione erano
stati sottoposti a Scotoni per
la sottoscrizione nel maggio
del 2000, e si riferivano alla
passata amministrazione.
Per questo «pare legittimo il
rifiuto di Scotoni di apporre
la propria firma su atti datati
31 dicembre 1999, trattandosi
di un evidente falso», quindi
«pare erroneo trasformare il
rifiuto dell'appellante al compimento di un atto penalmente illegittimo in una ipotesi di
addebito disciplinare».
Per ogni sigolo addebito, la
Corte ha accettato le spiegazioni date da Scotoni. Malvoluto fin da subito, come emerge dagli atti processuali che
offrono «sicura prova dell'ostilità che fin dall'origine manifestarono le amministrazioni comunali di Vallarsa succedutisi nel tempo».
Da qui l'illegittimità del licenziamento e l'obbligo - se
Scotoni lo richiede - del reintegro in servizio. Lui garantisce di non aver ancora deciso, ma a Raossi è arrivata
una lettera con la quale chiede l'annullamento del licenziamento per reintegro. Il che,
per il sindaco Gios, significa
un ritorno di Scotoni in quel
di Vallarsa. Immediate le contromisure: giovedì si terrà un'assemblea pubblica nella
quale il sindaco spiegherà
perchè lui e il suo consiglio
non lavoreranno con Scotoni.
Dopo qualche giorno, l'ultimo consiglio. Poi tutti a casa.