ROVERETO. Complice la luna piena (che, trovandosi nella posizione più vicina alla Terra, garantisce luminosità eccezionale), la frequentazione notturna delle montagne è in questi giorni favorita. Ma con il calare dell'oscurità può risultare più difficile far fronte all'inesperienza e alla scarsa conoscenza dei luoghi: si spiega così, a pochi giorni dall'episodio simile che ha visto coinvolti due fratelli veronesi, la disavventura vissuta nella notte tra domenica e lunedì da un gruppo di sette escursionisti vicentini. Disavventura ancora una volta a lieto fine, grazie anche all'intervento di tre operatori della Stazione di Soccorso Alpino roveretana e dei Vigili del Fuoco di Vallarsa. Racconta il vice-responsabile della Stazione, Michele Righi: «I sette si erano diretti nella serata di domenica verso il rifugio Campogrosso, dove hanno cenato dopo aver lasciato l'auto al passo Pian delle Fugazze. A cena conclusa intendevano raggiungere l'auto scendendo dalla classica strada delle Sette Fontane. In verità, il gruppo si è diretto in direzione di Ometto, lungo la strada che costeggia il massiccio del Carega». Giunti a poche centinaia di metri dall'abitato, i sette hanno però capito di aver sbagliato strada e... sono tornati sui propri passi. Ma a causa della scarsa preparazione fisica e dell'insufficiente attrezzatura hanno alla fine desistito; e alle 5 del mattino, infreddoliti, raggiunta malga Siebe hanno forzato la serratura trovando riparo per qualche ora. Una volta sorto il sole, poi, hanno chiamato i soccorsi con il telefono cellulare e sono stati recuperati con l'ausilio di un fuoristrada del Soccorso Alpino. «Da sottolineare - fa presente Righi - che il punto dove i ragazzi sono stati recuperati dista 3 km di strada agevole in discesa dall'abitato di Ometto e 5 km in leggera salita dal rifugio Campogrosso e che le condizioni di innevamento non creano particolari problemi nella progressione a piedi». Pagina precedente |