19/04/03




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Valli del Leno, piano per il rilancio
Pinter ai sindaci di Terragnolo, Trambileno e Vallarsa: pubblico e privato per superare la crisi
Nel Patto territoriale anche l'ecomuseo del Pasubio


VALLARSA. Decisivo passo in avanti verso la formalizzazione del Patto territoriale "Valli del Leno", lo strumento che potrebbe far uscire l'area da una situazione di declino sempre più pesante. I sindaci di Terragnolo, Trambileno e Vallarsa si sono incontrati mercoledì con il vicepresidente della giunta provinciale Roberto Pinter, che ha assicurato la massima collaborazione dell'ente pubblico. Tra i progetti in cantiere anche l'ecomuseo del Pasubio.
Fra le aree "deboli" del Trentino, le Valli del Leno sono l'ambito che forse più degli altri ha un debito da saldare con lo sviluppo. Bassa densità demografica (dal 6.189 del 1951 i residenti nei tre comuni sono scesi ai 3.354 del 2001), forte dispersione e frazionamento dei paesi, difficile accessibilità, condizioni orografiche e climatiche difficili sono elementi di criticità di un territorio che si trova ad un bivio decisivo: declino o rinascita. Queste le premesse dell'incontro avvenuto mercoledì sera al municipio di Vallarsa tra il vicepresidente della Provincia Roberto Pinter, e i sindaci e le giunte comunali di Trambileno, Terragnolo e Vallarsa, rispettivamente guidate da Stefano Bisoffi, Danilo Gerola e Geremia Gios. I sindaci hanno illustrato le linee d'indirizzo della bozza del Patto territoriale "Valli del Leno", che passerà al vaglio dei tre consigli comunali per poi essere formalizzata ed inviata alla Giunta provinciale. L'obiettivo è innescare un processo di sviluppo sostenibile e "endogeno", che porti ad un nuovo equilibrio socioeconomico le tre comunità. Condizioni necessarie per raggiungere l'obiettivo: garantire di un sufficiente numero di posti di lavoro in loco e raggiungere una qualità della vita paragonabile a quelle delle altre aree della provincia. I settori in cui si esplicheranno le strategie di intervento dei privati sono l'agricoltura, con la ripresa della coltivazione della vite, Müller Thurgau in particolare, l'allevamento, l'artigianato, la piccola industria, il turismo rurale e la formazione professionale mirata a fini didattico dimostrativi e volta alla valorizzazione di costumi e usanze locali. Gli interventi ipotizzabili in campo economico, sociale e ambientale dell'ente pubblico riguardano in modo particolare la sistemazione della viabilità, la sistemazione degli acquedotti delle frazioni e il completamento del sistema fognario, l'arredo urbano, il recupero delle memorie della prima guerra mondiale come base per lo sviluppo turistico, la realizzazione dell'ecomuseo del Pasubio. Bisognerà inoltre predisporre un adeguamento dei servizi (micronido e/o servizio tagesmutter, riorganizzazione delle scuole elementari) e incentivare forme d'aggregazione tra i giovani. Ma è sul recupero di una presenza e permanenza della gente in montagna, come rileva Pinter, che si gioca la scommessa più difficile. A questo proposito le iniziative da mettere in campo riguardano un miglior utilizzo dei boschi, l'utilizzo della biomassa (fonte rinnovabile) per il riscaldamento degli edifici pubblici, il ripristino e la qualificazione di aree incolte, terrazzamenti e viabilità minore, la sperimentazione di modalità di controllo dell'accesso ad aree ambientalmente sensibili. Pinter ha spiegato che il riscatto di quest'area rientra tra gli obiettivi prioritari della Giunta provinciale.




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