VALLARSA. «E' prevalso il buon
senso». Così l'assessore provinciale Sergio Muraro commentava ieri
la decisione della giunta provinciale che, all'unanimità, ha
cancellato quella che da più parti era stata definita la
strada-mostro di Vallarsa. Cioè la strada di Obra. Decisione storica
quantomeno per la procedura adottata: per realizzare l'opera (una
variante da maso Geche ad Obra che sarebbe passata attraverso i
prati) c'era già un progetto finanziato e l'opera era già appaltata.
Ma la giunta provinciale ha comunque avuto il coraggio di modificare
in corsa il progetto per - osserva Muraro - impedire la
realizzazione di un'opera dall'impatto devastante».
Iter
delicato, quello che ha portato alla decisione di ieri, e complicato
dal fatto che si era già tenuta la gara d'appalto. Ma la
disponibilità della ditta appaltatrice è stata fondamentale per
rendere possibile la procedura. Il conchiuso approvato all'unanimità
ieri dà mandato all'assessore Muraro perché rediga una variante di
progetto. «Non si tratta di un lavoro impegnativo - sottolinea
l'assessore - tra qualche settimana potranno partire i lavori. Con
l'allargamento del vecchio tracciato si potrà mettere in sicurezza
la strada senza andare ad incidere pesantemente sul territorio. Con
gli stessi costi».
L'opera insomma, seppur in extremis, è stata
bloccata: «La strada di Obra dimostra che i progetti non basta
vederli sulla carta: è necessario un sopralluogo per rendersi conto
di come l'opera pubblica influirà sul territorio. E andando ad Obra
è evidente come la strada progettata avrebbe avuto un impatto
eccessivo».
E se l'assessore si è reso conto di quale sarebbe
stato l'impatto, il merito è senz'altro del comitato anti strada. E'
stato il comitato, ed in primis Mario Martinelli, a trascinare in
Vallarsa tre assessori provinciali - Berasi, Pinter e Muraro -
spingendo per un ripensamento. «Siamo soddisfatti, grazie
all'impegno degli assessori Berasi, Pinter, Muraro e Benedetti è
davvero prevalso il buon senso - osservava ieri Martinelli - si è
evitato un danno ambientale senza senso: per mettere in sicurezza la
strada è sufficiente allargare l'attuale tracciato. Ora i prati di
Obra sono salvi, vi potranno sorgere delle attività, magari per
recuperare attività artigianali. Che, comunque, valorizzino il
territorio anziché sfruttarlo».