VALLAGARINA. Tanto Geremia Gios è
temerario quanto i suoi colleghi sindaci sono, invece, attendisti.
Se infatti tutti plaudono all'iniziativa del primo cittadino di
Vallarsa in merito alla riforma dei comuni, in pochi sarebbero
pronti a prendersi il rischio di fare altrettanto. Preferiscono,
invece, attendere i tempi - che definire geologici non sarebbe una
forzatura - del legislatore regionale.
In Vallagarina sono
parecchi i comuni che contano meno di tremila abitanti per i quali
la riforma dei comuni - quella che, per capirci, delega le funzioni
gestionali non più alla giunta ma ai funzionari amministrativi - ha
creato qualche problema. E un po' tutti attendono che la regione
recepisca la deroga alla riforma per i comuni sotto i 3 mila
abitanti. Deroga già approvata da tempo a livello nazionale ma che a
Trento stenta a decollare. E per questo Geremia Gios si è limitato
ad applicarla - scavalcando in qualche modo l'immobilità della
Regione - semplicemente con un ordine del giorno votato dal
consiglio comunale.
«I motivi che hanno spinto Gios ad agire così
sono validissimi, ma avrei preferito che fosse stata la Regione, a
muoversi - commenta Danilo Gerola, sindaco di Terragnolo che esclude
l'idea di imitare il collega - per fortuna noi non siamo nella
situazione in cui è Vallarsa, con i problemi noti con il segretario
comunale, ma non escludo che possa capitare anche a noi. Per questo
auspico un intervento del Consorzio dei comuni: è inammissibile che
la Regione non abbia ancora messo mano alla norma». «Gios anticipa
sempre i tempi ed è sempre molto provocatorio. Ma ne capisco le
ragioni - osserva Zolin, primo cittadino di Nomi - non so cosa
faremo noi, ne discuteremo all'interno della giunta e del consiglio
comunale».
Secondo Carlo Rossi, invece, la riforma pur con
qualche problema non è neppure da buttar via. E quindi sicuramente
non seguirà le orme di Gios: «Noi aspettavamo un intervento della
regione che non è arrivato e quindi ci siamo adeguati - spiega il
sindaco di Isera - Pur piccoli, abbiamo cercato di agire come i
comuni grandi: ora tanti atti non passano più dalla giunta, c'è uno
snellimento nelle procedure. Servono sicuramente dei correttivi, ma
noi non pensiamo ad una marcia indietro».
Chi invece applaude il
temerario Geremia Gios è Marco Giordani, sindaco di Nogaredo:
«L'iniziativa mi sembra giuridicamente ineccepibile - osserva - non
ho deciso cosa faremo da noi, anche perché la riforma ha degli
aspetti positivi da non dimenticare, anche se servono dei
contrappesi adeguati. Sicuramente il rischio che tanti comuni
trentino seguano l'esempio di Gios c'è. Il che sarebbe
giuridicamente ineccepibile. Ma preferirei che fosse la regione a
mettere mano alla cosa. I comuni trentini sono tanti, serve un
coordinamento adeguato».