09/02/03




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Il potere ai dirigenti, Vallarsa si ribella
Una delibera del consiglio scavalca la Regione e recepisce autonomamente la deroga alla riforma: gestione alla giunta
Gios: «Legge inadeguata ai piccoli comuni, ma Trento non si muove»


VALLARSA. La Regione non si decide a recepire la normativa nazionale? Non c'è problema. Almeno non in Vallarsa che, sulla contestata riforma dei comuni, ha semplicemente fatto da sola. Con una delibera. Che ha riportato il comune retto da Gios ai tempi pre legge Bassanini.
La legge Bassanini e il nuovo regolamento di contabilità già due anni fa avevano portato i sindaci trentini sulle barricate. Punto dolente, la distinzione tra le funzioni politiche - appannaggio della giunta - e quelle di gestione, ora delegate ai funzionari. La Regione ha recepito la Bassanini e l'ha calata sui comuni proprio mentre a livello nazionale si tornava parzialmente indietro, escludendo dalla normativa i comuni al di sotto dei tremila abitanti. Ed è a fronte di questo che anche i comuni trentini hanno fatto pressione per essere esentati dalla riforma. Arrivando anche ad azioni eclatanti: in giugno i sindaci hanno occupato il palazzo della Regione chiedendo venisse recepita a deroga già vigente a livello nazionale. Ma nulla si è mosso.
Stanco di aspettare quelli che in delibera ha definito «i tempi del legislatore regionale più vicini a quelli propri della geologia che a quelli concernenti il quadro socio economico attuale», il sindaco di Vallarsa Geremia Gios è passato alle vie di fatto. In primis è andato da un giurista. Il quale ha assicurato che - ai sensi della riforma costituzionale - i comuni non sono più subordinati ad altri enti territoriali e quindi hanno pieni poteri in tema di funzioni amministrative. Possono, insomma, scavalcare l'immobilità della Regione. E così hanno fatto in Vallarsa, approvando una modifica allo statuto comunale per - di fatto - recepire la normativa nazionale che la Regione ha fino ad ora ignorato. Col risultato che Vallarsa è tornata ai tempi pre Bassanini: le funzioni di gestione restano in mano alla giunta che può delegarle - se vuole - ai funzionari.
«Altri comuni si limitano ad ignorare la riforma, io ho cercato di muovermi in modo ufficiale - osserva Gios che spiega il perché - Nei comuni piccoli la riforma, anziché portare ad uno snellimento della macchina burocratica, la rende elefantiaca. Un esempio? L'anno scorso a Natale si è rotto l'acquedotto. Il funzionario non è di Vallarsa ed era in ferie. La procedura avrebbe previsto che, al suo ritorno, trovasse sul tavolo un atto d'indirizzo dell'assessore ed a fronte di ciò chiamasse i tecnici. Nel frattempo il paese sarebbe rimasto senz'acqua. Si è mosso invece l'assessore, chiamando gli operai. Un anno fa non avrebbe potuto. Ora può, con meno disagi per tutti». Per Gios la questione è semplice. Solo che rischia di innescare un pandemonio, se gli altri comuni sposano l'iniziativa. Per non parlare delle reazioni in Regione. «Se non approvano - conclude sornione Gios - possono sempre ricorrere al Tar».


Chiara Zomer

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