ROVERETO. Sarà l'autopsia a stabilire quali siano state
le cause della tragedia che nella notte di sabato si è consumata
sulla strada della Vallarsa all'altezza di Speccheri. Lino Scalmazzi
era stato rinvenuto privo di vita disteso sull'asfalto, accanto al
suo scooter. L'ipotesi più probabile, e cioè quella dell'incidente
stradale, si scontra con il fatto che l'uomo non pare abbia ferite
letali evidenti, e pure la sua moto è in condizioni sufficientemente
buone da far escludere uno scontro. Prende corpo, quindi, l'ipotesi
di un malore che abbia colto l'uomo per strada, tanto fulmineo da
non concedergli nemmeno il tempo di fermare la sua moto. Il
magistrato ha ordinato l'autopsia, che verrà molto probabilmente
fatta oggi.
I dubbi da sciogliere restano quindi ancora molti,
non ultimo stabilire l'ora del decesso. Il corpo esanime è stato
rinvenuto verso le dieci di sabato sera, ma il fatto potrebbe essere
accaduto anche molto prima: quella strada non è molto
trafficata.
Lino Scalmazzi avrebbe compiuto 56 anni proprio
domani. Faceva l'impresario edile, gran lavoratore. Aveva lavorato
anche sabato fino al pomeriggio tardo. «L'avevo sentito proprio nel
tardo pomeriggio per telefono», racconta la moglie, ancora incredula
e sconvolta per la tragedia che l'ha colta così all'improvviso. Lino
Scalmazzi viveva da qualche anno per conto suo a Pomarolo, ma con la
famiglia aveva mantenuto uno stretto rapporto, con la moglie stessa,
con i due figli e con i due nipoti. Con il figlio, impresario anche
lui, lavorava spesso. Ieri nella graziosa villetta di famiglia a
Pilcante si coglieva l'angoscia di un avvenimento terribile e
inatteso, ancora oggi avvolto in parte nel mistero. «Mi aveva
telefonato verso le 18.30 di sabato - racconta la moglie con il nodo
alla gola e gli occhi di una notte passata a piangere - e ci eravamo
accordati per passare assieme il pranzo della domenica, qui a casa.
Vede, avevo già preparato tutto. Avevamo scambiato quattro
chiacchiere. Mi aveva detto che aveva lavorato fino a quell'ora, che
era stanco e che si sarebbe fatto una doccia. Poi si vede che è
uscito a fare un giro: in Vallarsa ha degli amici, magari è andato a
trovarli e poi si era avviato per tornare a casa». Dove, invece, non
è mai arrivato.
Anche per la moglie è un mistero quello che è
successo. «Ci hanno chiamato per il riconoscimento verso le 10, 10 e
mezzo di sabato sera. Non potevo crederci. Ci siamo precipitate io e
mia figlia. Non riesco ancora a capire, spero che l'autopsia possa
chiarire quello che è successo. Non soffriva di particolari
disturbi, quindi se c'è stato un malore dev'essere stato improvviso
e inatteso. Non aveva problemi di cuore. Ultimamente era più stanco
e stressato del solito, ma non al punto da causargli un malore,
almeno credo».
Buona parte di questi dubbi sarà risolta
dall'autopsia richiesta dal magistrato e che verrà eseguita
oggi.