06/09/03




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Drammi della guerra in scena


VALLARSA. Dal racconto autografo d'un Kaiserjäger della Vallarsa all'assito del teatro comunale di Sant'Anna: questa sera alle 20.30 il sipario s'alzerà sul monologo «Severino, prigioniero dello zar», scritto da Marvi Zanoni e interpretato da Marco Angheben (regia FI Franco Melotti, scenografie di Umberto Gios e Maurizio Dapor), con la partecipazione del gruppo strumentale «Abies Alba», che proporrà canti popolari del primo '900 e canzoni di soldati della Grande Guerra. Un omaggio dell'autrice alla gente della Vallarsa, in memoria di quella ferita che all'alba del XXIº secolo venne inferta alla comunità trentina. «Le guerre finiscono per essere ridotte a statistiche, strategie, discussioni su cause e esiti» osserva l'autrice, al suo secondo monologo scritto per la Biblioteca di Vallarsa, dopo l'intenso lavoro «Non posso dimenticare», nato dai racconti della nonna, profuga in Boemia. «I dibattiti sono importanti, ma non come la storia di coloro che vi hanno combattuto, come Severino Pezzato di Camposilvano».
E la scena s'apre proprio sull'iniziale reticenza di Severino che vuole dimenticare. Ma la titubanza dura il tempo d'un attimo, poi prende il sopravvento la coscienza di poter evitare il male futuro, additando quello passato. Parte da lì una ricostruzione storica filtrata dalla carne del protagonista e scandita dagli importanti intermezzi musicali, funzionali al racconto e catalizzatori d'emozione. Sei anni di pene, per Severino, illuminati da amicizie insospettabili, fino al (fortunato) rientro in una Camposilvano completamente distrutta, in cui tornare a vivere.




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