«Questa non è una fuga, è solo
l'unico atto possibile: ormai mancano le condizioni per lavorare».
Ieri nel teatro di Sant'Anna il sindaco Geremia Gios ha annunciato
le dimissioni sue, della giunta e dell'intero consiglio. E lo ha
fatto davanti al segretario comunale Italo Scotoni - invitato
formalmente alla serata - che, a fine seduta, è stato insultato. E
scortato all'auto dai carabinieri.
La sua valle era più o meno
tutta lì. E lui, come sa fare in modo sopraffino, l'ha arringata,
davanti ai sindaci di mezza Vallagarina. Da Fasanelli a Cappelletti,
da Gerola (compreso l'intero consiglio di Terragnolo) a Bisoffi, da
Benoni a Mattei a Rossi. Erano tutti lì per «esprimere solidarietà
al sindaco». Lui, Gios, ostentava serenità. Seduto a fianco del
segretario Italo Scotoni, lo ha punzecchiato fino al momento in cui
si è discusso l'ordine del giorno sulle dimissioni. Che al più
presto domani l'intero consiglio firmerà. A quel punto Scotoni ha
lasciato l'aula, tra i fischi stoppati da Gios.
Ed è stato sempre
lui a spiegare i motivi di un abbandono che «non è né una fuga né
una disfatta. Noi continueremo ad impegnarci per lo sviluppo di
questa valle». Da qua all'appello alla sua gente: «La comunità è
forte, saprà superare anche questa. Ci sono associazioni che operano
bene, alle quali abbiamo delegato molto negli ultimi tempi. Le
invito a continuare, e se dal comune non avranno i fondi, troveremo
il modo di farglieli avere». Come a dire, del Comune, ora che ci
lavora Scotoni, Vallarsa dovrà imparare a fare a meno. E poi,
delicata e pungente, la frecciatina verso Trento: «Se ci guardiamo
negli occhi, sappiamo come è andata. Sono state bruciate 30 persone,
noi e la passata amministrazione. Ma spero che la comunità non si
pianga addosso. Dobbiamo recuperare la consapevolezza di poter fare
al di là delle istituzioni. Il problema non è più nostro. E' di
quelle istituzioni che hanno permesso questa situazione. Che si è
verificata in Vallarsa ma poteva accadere ovunque. Anche perché, ciò
che sta in montagna prima o poi rotola a valle. E lì fa più danni
ancora». Ed è stata ovazione. Perché è così che la gente in quel
teatro si sentiva. Abbandonata dalle istituzioni. Nel dibattito che
è seguito sono stati in pochi a prendere la parola, la gente di
Vallarsa non è ciarliera. Ma tutti una cosa l'hanno sottolineata, in
modo più o meno diretto. Trento non si è spesa in difesa di questo
comune. In molti si aspettavano la presenza di qualche assessore
provinciale. E l'assenza, in questa valle, non verrà dimenticata
tanto presto.
Fin qui le lamentele della gente. Che non ha
tuttavia passato il segno, almeno durante la seduta. Alla fine
qualcuno si è lasciato andare, insultando Scotoni. Che ha chiesto la
scorta ai carabinieri per arrivare fino all'auto.