05/12/03




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Il sindaco: «La comunità è forte, supererà il momento». E la gente in sala lamenta l'assenza delle istituzioni provinciali
Vallarsa si dimette tra fischi e applausi
I primi per Scotoni, che a fine seduta se ne va scortato dai carabinieri

di Chiara Zomer

«Questa non è una fuga, è solo l'unico atto possibile: ormai mancano le condizioni per lavorare». Ieri nel teatro di Sant'Anna il sindaco Geremia Gios ha annunciato le dimissioni sue, della giunta e dell'intero consiglio. E lo ha fatto davanti al segretario comunale Italo Scotoni - invitato formalmente alla serata - che, a fine seduta, è stato insultato. E scortato all'auto dai carabinieri.
La sua valle era più o meno tutta lì. E lui, come sa fare in modo sopraffino, l'ha arringata, davanti ai sindaci di mezza Vallagarina. Da Fasanelli a Cappelletti, da Gerola (compreso l'intero consiglio di Terragnolo) a Bisoffi, da Benoni a Mattei a Rossi. Erano tutti lì per «esprimere solidarietà al sindaco». Lui, Gios, ostentava serenità. Seduto a fianco del segretario Italo Scotoni, lo ha punzecchiato fino al momento in cui si è discusso l'ordine del giorno sulle dimissioni. Che al più presto domani l'intero consiglio firmerà. A quel punto Scotoni ha lasciato l'aula, tra i fischi stoppati da Gios.
Ed è stato sempre lui a spiegare i motivi di un abbandono che «non è né una fuga né una disfatta. Noi continueremo ad impegnarci per lo sviluppo di questa valle». Da qua all'appello alla sua gente: «La comunità è forte, saprà superare anche questa. Ci sono associazioni che operano bene, alle quali abbiamo delegato molto negli ultimi tempi. Le invito a continuare, e se dal comune non avranno i fondi, troveremo il modo di farglieli avere». Come a dire, del Comune, ora che ci lavora Scotoni, Vallarsa dovrà imparare a fare a meno. E poi, delicata e pungente, la frecciatina verso Trento: «Se ci guardiamo negli occhi, sappiamo come è andata. Sono state bruciate 30 persone, noi e la passata amministrazione. Ma spero che la comunità non si pianga addosso. Dobbiamo recuperare la consapevolezza di poter fare al di là delle istituzioni. Il problema non è più nostro. E' di quelle istituzioni che hanno permesso questa situazione. Che si è verificata in Vallarsa ma poteva accadere ovunque. Anche perché, ciò che sta in montagna prima o poi rotola a valle. E lì fa più danni ancora». Ed è stata ovazione. Perché è così che la gente in quel teatro si sentiva. Abbandonata dalle istituzioni. Nel dibattito che è seguito sono stati in pochi a prendere la parola, la gente di Vallarsa non è ciarliera. Ma tutti una cosa l'hanno sottolineata, in modo più o meno diretto. Trento non si è spesa in difesa di questo comune. In molti si aspettavano la presenza di qualche assessore provinciale. E l'assenza, in questa valle, non verrà dimenticata tanto presto.
Fin qui le lamentele della gente. Che non ha tuttavia passato il segno, almeno durante la seduta. Alla fine qualcuno si è lasciato andare, insultando Scotoni. Che ha chiesto la scorta ai carabinieri per arrivare fino all'auto.




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