VALLARSA. Quanto passando su una strada si nota una fila
di paracarri abbattuti, di norma si pensa ad una rovinosa uscita di
strada. Quando però i paracarri a terra sono decine, uno dopo
l'altro, per un paio di chilometri di strada, non v'è l'ombra di un
veicolo nè segni di frenata, è inevitabile ipotizzare un atto di
vandalismo. Se poi quel tratto di strada in questione è stato
oggetto di polemiche e discussioni, tanto in paese che in consiglio
provinciale, il sospetto che si tratti di un gesto mirato diventa
più che legittimo. Quel tratto di strada è infatti sulla provinciale
della Vallarsa, guarda caso proprio tra Zendri e Obra, lo stesso
braccio di strada che l'assessore provinciale Muraro, di concerto
con la giunta, ha deciso di allargare anzichè costruire una nuova
strada che avrebbe tagliato in due Obra, oltre che togliere o
rendere inutilizzabili gli ultimi prati del paese. Sull'episodio,
accaduto presumibilimente nella notte tra venerdì e sabato, indagano
i carabinieri della stazione di Vallarsa. Appare chiaro che per
sradicare i paracarri gli ignoti autori del gesto devono essere
ricorsi come minimo ad un fuoristrada o comunque un mezzo robusto:
per abbattere un solo paracarro in quel modo a mani nude servirebbe
una notte di intenso lavoro. Per ora non c'è alcuna esplicita
rivendicazione, ma il sospetto è che qualcuno abbia voluto
manifestare in questo discutibile modo il proprio disappunto per la
mancata realizzazione della nuova strada, alla quale, per «una
questione di buon senso», come ebbe a dichiarare lo stesso Muraro
era stato preferito l'allargamento della strada esistente,
attualmente allo studio dell'ufficio tecnico della
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