Lente figure del tango che ti ripeti all’infinito

Una poesia di Sandalè
(Da: www.liberodiscrivere.it )


Movimenti lenti
su quei fianchi stretti
cosce lisce come ciottoli di lago
a inturgidire voglie
cullate a lungo
dentro.
Un attimo di infinito
esploso a forza
nell’incontro di due corpi…
è questo l’amore?

Irrazionale epilogo di pensieri arcani
fluiti dentro un cavo a volte subdolo
a volte così vero
montati come una marea sopra la mente
e poi buttati lì, a pelle
sulle ginocchia tese
la gonna morbida a dividere emozioni.

Stupore di riconoscersi
voglia di piangere
è come il giorno che sai che finisce
ma prima il crepuscolo
e un tango ballato nella penombra
con le mani che cercano
e le bocche che impastano baci.

E ancora...
un desiderio soffiato fuori in carezze profonde
da serbare in silenzio
accanto al crepitio di una vita;
arcani gesti d’amore
persi negli anni
sgusciati dal buio di un tempo sospeso.

Non è nulla,
forse è tutto.
E’ una cosa che ti nasce dentro
una droga leggera mischiata per sempre al tuo sangue
in lente figure del tango che ti ripeti all’infinito.





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