Il mio sguardo scivola lungo le montagne
di Eleonora Arlati



Il mio sguardo scivola lungo le montagne, le risale piano piano.. si fa spazio tra le foglie degli alberi, eterni giganti che sopravvivono da una vita al susseguirsi delle stagioni, e si posa sulla punta di un abete che ho proprio al mio fianco... una leggera brezza che scorre lungo il corpo…il sussurrare delle foglie e poi....... un istante basta per chiudere gli occhi e respirare il profumo della libertà... lo sento. Finalmente.. non aspettavo altro... lo sento avvicinarsi.. il grido di un falco. Apro gli occhi... il mio sguardo si distende, stringo appena le palpebre per sfuggire agli ultimi raggi di sole che puntano sul mio viso e lo vedo.. libero e padrone dei cieli, vola maestoso disegnando piccoli cerchi... e si rifugia oltre le montagne. Proseguo il mio cammino e ascolto il respiro della natura... ogni fiore, ogni albero, ogni sasso mi racconta la sua storia... e io ascolto.. in silenzio ascolto. Ascolto questa valle che piange ogni volta che la vogliamo cambiare; questa valle, dimora della maestosa semplicità della bellezza delle sue montagne, grida disperatamente ogni volta che calpestiamo la sua storia.. perchè la storia della valle è la storia di tutti coloro che la abitano e che la amano. Quando percorro le vie strette di un paese in me prende vita il rispetto per coloro i quali l’hanno percorsa prima di me.. e che uno ad uno hanno lasciato il loro posto ai figli.. tramandando la passione per ogni parte di quest’incantata valle. D’un tratto le campane... suono di vita.. le campane dei paesi, ognuna con la sua voce inconfondibile.
I miei pensieri, disperati viandanti, ripercorrono i momenti vissuti con i miei nonni... io piccolo terremoto sotto il loro occhio attento... i miei occhi vispi e curiosi che cercavano di carpire ogni particolare dei loro gesti. Mi sembra ancora di rivivere le passeggiate al ruscello.. e mio nonno quando mi portava con lui a pesca... e le sue mani, simbolo di tanto lavoro e dedizione per quelle terre, per quei boschi.
E’ giunta la sera... gli ultimi raggi di sole se ne sono andati e trionfa il profilo dei monti all’orizzonte. Il cielo si tinge di blu e le stelle fanno capolino una ad una senza disturbare. Si alza un leggero venticello. O vallarsa.. che troppo sangue hai visto versare in tempi di guerra.. che hai riscaldato tanti corpi d’estate e congelato altri con la tua candida neve.. o valle incantata che nascondi ogni tuo segreto a chi non ti conosce e ti apri in tutta la tua bellezza a chi è in grado di guardarti con gli occhi puri di un bambino.. o maestose montagne che con la vostra potente roccia avete salvato qualche anima e non avete perdonato ad altre.. o mia valle eterna spettatrice della vita dei tuoi abitanti, che conosci ogni loro pensiero e segreto più nascosto. Quante volte hai ascoltato il mio pianto, la mia gioia, il mio lamento.. e ascoltando in silenzio mi hai donato la capacità di rincuorarmi ammirando la tua bellezza. O splendida valle, implacabile seduttrice degli amanti della montagna.. che mai tradisci chi ti ama. Vallarsa.. inesorabile mistero.
Immagini attraversano la mia mente... e sensazioni attraversano il mio corpo.. profumo di castagne.. il caldo della fornella... alcune bucce d’arancio messe sopra a bruciare .. vecchi che giocano a carte.. nonni che tengono per mano i loro nipotini... uno scoiattolo che salta da un ramo a un altro.. gli occhi vigili di un capriolo.. una fontana, i fiori alle finestre, i fiocchi di neve che si abbandonano sul terreno... frasi in dialetto.. canzoni di montagna...
Guardando alcune foto della Vallarsa degli anni 50 prende vita in me un sentimento di rimpianto.. forse tutto questo desiderio di modernità, di stare al passo con i tempi ha sepolto alcune tradizioni.. le ha dimenticate, e ha lasciato spazio al progresso. La vallarsa si sta trasformando, le vecchie generazioni lasciano spazio alle nuove.. i vecchi se ne vanno... è il corso della vita.. ma la vallarsa ha bisogno di essere vissuta e amata; e se i giovani non capiscono quanto è importante l’esperienza, il sapere di un anziano...la vallarsa muore. Voglio concludere ringraziando questa valle, per avermi donato un’infanzia indimenticabile e per esser stata la cornice di un quadro ancora da completare: la mia vita.






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