Odori e suoni di casa
Una poesia di Marisa Sartori
(da "Vallarsa Notizie" n° 34)
Ovunque io sia riconosco odori e suoni di casa mia
essi mi riconducono a quei lontani anni
passati fra immensi affetti, ma anche tanti affanni.
All'odore dell'erba che si secca al sole
io mi riempio le narici, allargo i polmoni,
trattengo il respiro e, con gli occhi chiusi, attendo immobile.
All'improvviso vedo sbucare nella mia mente
un uomo, sopra una falce rilucente
la quale con ritmo regolare l'erba al suolo fa adagiare.
Il sole stende su di essa le sue lunghe braccia.
La scalda, l'asciuga, la bacia.
L'aria non indugia a carpire il suo gradito odore
e lo spinge dentro me, nel profondo del mio cuore.
La gallina che sbatte le ali e scappa spaventata
mi ricorda l'inizio di qualche mia giornata,
o un sobbalzo a notte piena che mi faceva stare in pena.
Un raglio, un muggito, il coccodè di una gallina
mi riconducono tutti nella mia "povera" casina
di quella indimenticabile Vallarsa che, malgrado il nome,
di ricordi e affetti è cosparsa.