Fra papaveri rosseggianti la spiga biondina dondola all'aria di un'ora mattina.
Taglia la falce la messe matura, un giorno d'estate la mano con cura.
I covoni incrociati come fucili con canti lieti, lieti e giulivi,
e tu correvi mia bella bambina, come le nuvole di quella mattina.
Ad ogni passo i capelli ondeggianti, brillavano lucidi come la spiga nei campi,
e tu non notavi i papaveri rossi, l'amor di colui che da sempre conosci,
hai lasciato il mulino mia cara bambina e tutto è andato e andato in farina.
L'esperienza è il nome che ciascuno da ai propri errori.