LA LUNA NEL VOLGA

la luna che annega nel volga
stanotte è la stessa che c'è qui a garniga
e l'immensa pianura della russia
basta chiudere gli occhi è ancora più vicina
più vicina degli occhi di tania
anche se hanno un colore che non so
è difficile dirlo a parole
il fiore più bello è quello che non ho

c'è sempre qualcosa di strano
qualche cosa di magico che non so spiegare
negli occhi di ogni donna che ho amato
in quelli di una zingara come adesso nei tuoi
ma tanto che importa alla gente
del colore degli occhi delle ferite del cuore
alla fine diranno soltanto
va bene ma adesso qualcosa di allegro

e ora tania mi guarda e sorride
non sa che un sorriso può farmi del male
non sa che il mio cuore impazzito
corre sempre più in fretta si vorrebbe fermare
per sentire la sua voce cantare
o solo per restare un attimo in più
forse adesso l'hai capito stanotte
in fondo al tuo cesto c'è una vittima in più

la luna che annega nel volga
stanotte è la stessa che c'è qui a garniga
e l'immensa pianura della russia
basta chiudere gli occhi è ancora più vicina
più vicina degli occhi di tania
anche se hanno un colore che non so
è difficile dirlo a parole
il fiore più bello è quello che non ho



marzo 1988
Liberamente ispirata al romanzo: "La luna annega nel volga" di Renzo Francescotti.
Fabrizio Piazza





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