Al rifugio Papa con la cabinovia
Un comitato di veneti propone l'impianto di risalita sul Pasubio.
Contrari gestore e Cai di Schio.
Il sindaco di Valli: "E' zona sacra"


29/02/2008 - Articolo da www.ladige.it


Al rifugio Papa in cabinovia? È la sorprendente proposta che arriva da Valli del Pasubio, comune vicentino ai piedi del massiccio ( nella foto di Enzo Gardumi, il panorama dalla Selletta Damaggio ). L'ha avanzata un comitato di cittadini del posto con l'intento di rilanciare il turismo in Val Leogra, dove sorge il sacrario della 1ª Armata, al di là del confine trentino-veneto. L'idea è quella di un impianto a fune, una funivia o una cabinovia, che risparmi ai visitatori i mille metri di dislivello tra la zona del rifugio Balasso 983 m (tra Passo Pian delle Fugazze e il ponte verde) e la zona del rifugio Papa 1928 m, ai piedi della celebre «zona sacra», monumento alle sanguinose battaglie della grande guerra. L'idea dell'impianto prende spunto proprio dalla teleferica realizzata nella prima guerra mondiale. Ma la proposta, vista con scetticismo dal sindaco di Valli del Pasubio, ha già incontrato l'opposizione del Cai di Schio e persino quella del gestore del rifugio Papa: «È un'idea che cozza con il rispetto dei luoghi e della storia, anche perché la zona sacra del Pasubio è una delle quattro d'Italia, e che richia di compromettere l'equilibrio naturale lassù», argomenta il presidente del Cai Giancarlo Contalbrigo . «Siamo disponibili invece a discutere soluzioni diverse per sviluppare un turismo naturalistico, storico, senza impianti di risalita. La strada delle 52 gallerie - continua Contalbrigo - è percorsa da 25-27 mila persone all'anno, che la risalgono a piedi, ma non c'è ancora un'accoglienza turistica adeguata per questi numeri». C'è anche un problema di «antropizzazione» in prospettiva, visto che al rifugio Papa arrivano già anche 1200 persone, nelle belle domeniche estive. «Il rifugio è già al limite - osserva il gestore Renato Leonardi - e l'impianto a mio avviso sarebbe abbastanza fuori luogo, rispetto all'ambiente e alla storia del Pasubio. Non ne vedo il vantaggio, perché in cima non ci sono strutture a parte il rifugio. Occorrerebbe quindi costruirle, dotarle di servizi igienici adeguati. Una cosa seria da fare - conclude - è invece migliorare il sistema di viabilità e parcheggi». Al sindaco di Valli del Pasubio, Fausto Dalla Riva , l'idea sembra irrealizzabile: «Ci sono dei vincoli in quella zona, un Sito di importanza comunitaria, una zona a protezione speciale, il Parco delle Piccole Dolomiti e del Pasubio, la zona sacra. Sulla sommità c'è solo una struttura, il rifugio Papa, e non altro. Il Pasubio è una montagna già frequentata, oltretutto pare che l'arrivo interessi il territorio trentino. Invece, come cinque Comuni abbiamo presentato un progetto di razionalizzazione della viabilità e dei parcheggi con l'uso di pulmini». F. T.





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