Gios contro la chiesa e le tradizioni di Vallarsa
Le minoranze attaccano sulla gestione della Casa di riposo e i self service alimentari

03/11/07 - Articolo di Massimo Plazzer, dal quotidiano "Trentino"


Renato Angheben e Maurizio Martini (Vallarsa Domani) fanno le pulci alla gestione del "professore": "Il ruolo della fede è molto radicato nella nostra valle, il sindaco ne prenda atto, anche se dissente"

Forse è solo il rispetto cristiano che mitiga - ma solo in parte - le critiche di "Vallarsa Domani", la lista di minoranza, all'operato di Geremia Gios. Certo che, a metà legislatura, sono parecchie le cose che non vanno secondo Renato Angheben e Maurizio Martini. A partire dalla "cacciata" del parroco e del rappresentante dell'Associazione anziani dal cda della casa di riposo fino alla proposta di Gios circa l'installazione in valle di alimenari self service automatizzati. Ciò che non convince Angheben e Martini è soprattutto il rinnegare, nonostante le promesse contrarie, la storia e le origini stesse di Vallarsa. Che non può e non deve, secondo le minoranze, adeguarsi prona agli effetti snaturanti della globalizzazione.

«E' triste vedere che anche Vallarsa, come l'Europa di Bruxelles, fa a gara per rinnegare la propria storia impregnata di fede cristiana, quella storia che ha generato uomini attenti alla dignità delle persone, specialmente nella povertà, costruttori di quella socialità ispirata dalla fede e dalla carità, che ha permesso all'Europa di superare le barbarie. In più occasioni Gios ha fatto capire che la sua speranza per la Vallarsa è riposta nelle capacità professionali di chi la guida e che oggi si può tranquillamente fare a meno della storia e delle tradizioni nella fede cristiana che hanno pervaso e continuano ad influenzare la nostra condizione di popolo italiano ed europeo».
Un esempio?
«Per il sindaco l'occasione, di aggiornare lo statuto di un ente come la casa di riposo della Valle intitolata a Don Cumer, è stata l'opportunità di avocare a sé la nomina dell'intero cda, eliminando il rappresentante storico delle parrocchie, come fosse un'influenza non gradita. E non ha nemmeno previsto la partecipazione di un rappresentante dell'Associazione anziani»
E questo non v'è piaciuto.
«La separazione invocata dal sindaco tra stato laico e fede religiosa è un tradimento della storia della nostra valle. Le sue convinzioni personali devono tener conto anche di altre posizioni culturali fortemente radicate nella nostra comunità. Amarezza ha suscitato anche la evidente insofferenza di Gios nei confronti di don Stefano Granello per la questione della retrocessione al Comune dell'immobile di Riva destinato ad abitazione del parroco. Le sue ragioni non possono essere tanto valide da citare in tribunale la parrocchia di San Floriano».
Non è solo la disputa tra laicità e fede ad animarvi.
«Gios, in merito ai self-service automatici nei paesi senza negozi di alimentari, dice soddisfatto che finalmente anche Foppiano poteva fregiarsi di un self-service alimentare, come New York»
Non condividete?
«Non si può certo dire che Gios sia contrario alla cooperazione ma questo atteggiamento genera confusione in un momento già critico per la sopravvivenza dei negozi delle Famiglie Cooperative di periferia. Per via della disponibilità di fondi europei e per quella logica perversa del "no podem miga dargheli de volta", siamo disposti a finanziare un costruttore di macchinette scavando la fossa alla nostra distribuzione di periferia vanificando così altri contributi già erogati dalla Provincia per garantire questo servizio. Considerazioni economiche a parte, amareggia la volontà di annullare il rapporto con le persone e l'attenzione ai bisogni, sostenuti finora dalle Famiglie Cooperative con grandi sacrifici.»
Quindi?
«Diciamo con forza no a queste proposte e diamo disponibilità alla Provincia nel trovare altre strade per tenere la gente in montagna senza trasformarla in anonimi utilizzatori di carte elettroniche che si incontrano solo alle feste per i turisti pagate dalla Provincia.»






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