Il fuoco e due esplosioni: baitello in cenere

20/04/2007 da www.ladige.it


Doloso il rogo che ha distrutto il manufatto di Francesco Sartori. I pompieri salvano il bosco

Nella baita non c'era l'impianto elettrico. Non sono caduti fulmini nei paraggi. Non si può certo parlare di autocombustione all'una di notte, in aprile, sopra i campi di Parrocchia di Vallarsa. Quindi non ci sono tanti dubbi. Il rogo che ha completamente distrutto il baietello di proprietà di Francesco Sartori, originario della valle ma residente a Rovereto, è con ogni probabilità di origine dolosa. Gli accertamenti dei vigili del fuoco e dei carabinieri della stazione comandata dal maresciallo Ballerin sono ancora in corso. Si ipotizza l'utilizzo della diavolina per dare il "via" ad un rogo che certo non ha avuto difficoltà a crescere: tutta la baita è in legno, come buona parte degli arredi interni. E se anche una parete avesse retto alle fiamme difficilmente avrebbe potuto superare l'onda d'urto delle due esplosioni che hanno polverizzato la costruzione rurale: dovute alle due bombole di gas che erano custodite nel piccolo cucinino. L'allarme è scattato poco dopo l'una della notte tra mercoledì e giovedì. A darlo è stato un vigile del fuoco volontario di Vallarsa, che ha allertato il 115 e quindi i carabinieri. Da Rovereto è partita l'autobotte, mentre i volontari di valle raggiungevano il baitello ed iniziavano a contenere le fiamme. Viste le condizioni della costruzione l'attenzione si è spostata subito sul bosco vicino. Se le fiamme avessero raggiungo gli alberi sarebbe stato un disastro. L'intervento dei vigili del fuoco, invece, ha salvato la selva. Francesco Sartori ha ricevuto ieri la notizia direttamente dal comandante dei carabinieri. Qualche sospetto sembra esserci. Le indagini sono solo all'inizio.






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