A PROPOSITO DEL "BAITO"
Ho letto ora "il baito" del 3 agosto ad opera di Paolo Endrizzi e sono rimasto colpito dalla capacità di sintesi e dalla abilità con cui in poche righe è riuscito a delineare l'esatto profilo di Renzo.
L'uomo è proprio così come descritto, in particolare per il carattere "gioioso", la sua "disponibilità ad aiutare chiunque" , coniugando in totale sintonia le attenzioni a tutto ciò che gli è più prossimo (natura, arte, cultura) e l'orientamento verso altri mondi e esperienze nella tensione costante al sapere e al conoscere. Sa fare di tutto: le sue robuste mani che armeggiano pale, picconi e armature pesanti come fossero rametti di faggio, diventano i più delicati e gentili strumenti quando sono al servizio della brillante creatività di cui è dotato. Ne escono opere in ferro, in legno, dipinti e quant' altro il suo estro esprime.
Insieme condividiamo l'amore per la montagna e per la Vallarsa e spesso anche un piatto (di legno, uscito dal suo tornio) con i sapori della montagna dopo aver percorso insieme con gli scarponi, con la mountan bike o con gli sci i prati e le vette che si stagliano al cielo, dal Pasubio alle Piccole Dolomiti.
Il baito è isolato sopra una striscia di case a sud di Camposilvano. La penultima, prima di addentrarvi nel bosco per salire al baito, è la mia; un giorno gli dissi che mi sarebbe piaciuto avere impresso in una parete della casetta un disegno, un riferimento che la rendesse un po' particolare. "Te lo faccio io, se vuoi" mi disse. Non speravo tanto! Ho preteso una firma concretizzatasi con una piccolissima "R" a conferma di una grande umiltà.
Vi mando qualche foto con il disegno cui sono molto affezionato e l'artista in opera e in relax. Quando vedrete l'immagine dal vivo saprete che mancherà poco alla meta che anch'io vi consiglio.
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