Il 25 aprile, lo sappiamo tutti (o almeno dovremmo saperlo) celebra la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista-fascista.
La liberazione fu opera (questo sì vale la pena ricordarlo) dei soldati americani, inglesi, dell'"armata rossa" sovietica, marocchini, australiani e di molte altre nazioni alleate. Al loro fianco combatterono valorosamente anche gli italiani delle formazioni partigiane e fra loro c'erano, fianco a fianco, cattolici, comunisti e anarchici.
Ricordiamocelo, e ricordiamolo ai neofascisti arroganti di oggi.
Il 1 maggio è per i lavoratori di tutto il mondo, un'occasione in cui rivendicare i propri diritti e affermare le proprie aspirazioni. Diritti anche oggi messi in dubbio e aspirazioni come sempre calpestate.
Ricordiamocelo, e ricordiamolo ai neoliberisti arroganti di oggi. Fabrizio
PRIMO MAGGIO - CHICAGO 1886 - GLI AVVENIMENTI DI PIAZZA HAYMARKET
Il 1° maggio
1886 i più grossi centri industriali degli USA furono teatro dell'inizio
di uno sciopero generale operaio. I proletari americani rivendicavano una
giornata lavorativa di 8 ore ed il miglioramento delle condizioni di
lavoro. A Chicago lo sciopero assunse dimensioni particolarmente
massicce. Per disperdere gli scioperanti, le autorità ricorsero ad una
manovra provocatoria: il 4 maggio, durante un comizio di massa, in piazza
Haymarket, improvvisamente, esplose una bomba. Era questo il segnale che
aspettavano i poliziotti di Chicago ed i militari della locale
guarnigione, i quali erano stati precedentemente concentrati nelle
immediate vicinanze. Contro gli scioperanti fu aperto il fuoco. Iniziò
così una rappresaglia di massa contro gli operai e, in primo luogo, contro
i loro dirigenti; e questo non solo a Chicago, il centro principale del
movimento, ma in tutto il paese. Vennero arrestati centinaia di operai ed
otto di loro, le avanguardie del proletariato di Chicago, vennero
processati. La borghesia non badò a spese per fomentare, con l'aiuto di
un'assordante campagna antioperaia, torrenti di menzogne che sommersero
letteralmente gli americani medi, attraverso le pagine degli organi di
stampa ufficiali, una campagna per destare una rudimentale coscienza di
massa ed incanalarla nell'alveo ad essa più propizio: quello dell'odio
verso la classe operaia e le sue organizzazioni. In tali condizioni,
senza nessun riguardo per la legge e tutte le norme democratiche
instaurate nel paese ancora all'epoca della guerra di liberazione del
popolo americano, la "giustizia" di Chicago, per quanto sprovvista della
benché minima prova della complicità degli imputati nell'esplosione della
bomba di piazza Haymarket, emise un verdetto atroce e vergognoso per
qualsiasi paese democratico. Sette degli imputati: Albert Parsons, August
Spies, Samuel Fielden, Michael Schwab, Adolf Fischer, George Engel e Louis
Lingg vennero condannati a morte; l'ottavo, l'imputato Oscar Neebe, a 15
anni di carcere. E tutto ciò malgrado fosse stato provato in modo
inconfutabile che quando la bomba era esplosa, erano presenti al comizio
solo due dei suddetti imputati. Questa vergognosa azione venne
perpetrata con un solo scopo: impedire la crescita della protesta operaia
e intimidire per molto tempo a venire quegli operai che ancora non si
erano levati alla lotta. Nonostante le numerose proteste da parte
delle varie organizzazioni operaie degli USA, dell'Europa e dell'opinione
pubblica progressista americana e nonostante la domanda di abrogazione
dell'iniqua condanna passata dal tribunale, l'unico risultato che si
riuscì a conseguire fu la commutazione della pena di morte a cui erano
stati condannati Fielden e Schwab in detenzione a vita. Lingg perì durante
la permanenza in carcere. Parsons, Spies, Engel e Fischer vennero
giustiziati l'11 novembre 1897. In un articolo pubblicato sul "New
York Herald Tribune", lo scrittore umanista W. D. Howells (1837-1920), uno
dei più noti esponenti della cultura americana, scrisse con indignazione e
dolore: "La libera repubblica ha ucciso cinque uomini per le loro
convinzioni". Howells non poté non sottolineare che questa uccisione aveva
recato "un danno grandissimo al prestigio della nazione". La
provocatoria rappresaglia organizzata dalle autorità contro gli operai di
Chicago fu chiamata dai contemporanei "Haymarket affair"; gli imputati
stessi sono passati alla storia come "martiri di Chicago" (o di
Haymarket)... Gli avvenimenti verificatisi negli USA in quel mese di
maggio del 1886 provocarono ripercussioni enormi in tutto il mondo, e al
1° congresso della IIa Internazionale, nel luglio del 1889, venne adottata
una decisione storica: "Si indice una grande manifestazione
internazionale, da tenersi ad una data stabilita oggi, una volta per
sempre, perché simultaneamente, in tutti i paesi e in tutte le città, in
questo giorno stabilito i lavoratori presentino alle autorità le loro
rivendicazioni: la limitazione, per legge, della giornata lavorativa ad
otto ore, nonché l'adempimento di tutte le altre deliberazioni del
congresso internazionale ..."
Testo tratto dal sito: http://www.ezeta.net/homosapiens
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