Il parroco: «Babbo Natale non esiste»

29/12/06 - Articolo di DAVIDE PIVETTI da www.ladige.it



Vallarsa, sconcerto a messa per i bambini della comunità
Un sacerdote giovane e determinato, fiero oppositore del senso consumistico che in tanti diamo al Natale, ma anche duro con i più piccoli tra i suoi fedeli fino ad arrivare a svelare proprio la notte della Vigilia quel piccolo grande segreto che tante mamme e tanti papà tengono celato il più a lungo possibile. Babbo Natale non esiste. Non è lui a portare i regali e non è nemmeno Gesù Bambino a farsi carico di portare, col favore delle tenebre, quei nuovi balocchi tanto attesi dai bambini: la Play Station o l'ultima bambola elettronica, l'ultima versione dei piccoli mostri televisivi o quella dei personaggi dei cartoons da comporre e scomporre a piacimento. Don Stefano Granello non ha usato mezzi termini. Durante l'omelia della Vigilia, alla santa messa di mezzanotte, l'ha detto chiaro e tondo che quei regali li fanno mamma e papà e nessun altro. Il parroco di Vallarsa si è scagliato contro l'abitudine di trasformare la più bella tra le feste religiose, quella che per tradizione tutti i bambini attendono con più ansia, nella festa dello shopping a tutti i costi, anche per quanto riguarda i regali ai più piccini. Ciò che era di contorno (il regalo) alla festa per la natività di Gesù è diventato ormai il fulcro del Natale contemporaneo. Don Stefano ha detto cose che i grandi sanno bene e che servono giustamente a scuotere le coscienze di chi ha perso per strada il senso del Natale. Ma lo ha fatto in modo così brusco che molti tra i suoi fedeli sono rimasti turbati da quella omelia e dalla "rivelazione". Anche perché in chiesa c'erano dei bambini. Non tanti, visto che i più piccoli erano già andati alla messa del tardo pomeriggio, ma neppure pochissimi. I genitori di quei bambini si sono trovati due volte spiazzati: da un lato quella verità bruciante che giungeva nelle orecchie dei loro figli da un pulpito così alto e difficile da smentire. Dall'altra la figura indesiderabile di chi fino a quel momento aveva evidentemente mentito sapendo di mentire. C'era anche il sindaco Geremia Gios quella sera in chiesa: «Ricordo l'annuncio e anche l'impressione che ha fatto su alcuni miei concittadini. Non vorrei commentare l'episodio, se non dicendo che c'erano sessantamila altri modi di dire le stesse cose in modo diverso». Ieri abbiamo tentato invano di contattare don Stefano Granello, sia nella sua canonica di Parrocchia di Vallarsa, sia in famiglia a Rovereto. Il giovane sacerdote nel luglio del 2005 era stato protagonista di un'altra polemica: aveva criticato, sempre dal suo pulpito in Vallarsa, le feste campestri estive organizzate in valle dai gruppi giovanili. Troppo alcoliche, troppo poco impegnate disse allora. E fu polemica anche quella volta, con tanto di invito poi rivolto al sacerdote a partecipare alle feste, per toccare con mano la realtà dei gruppi giovanili. Quattro anni fa un altro episodio: venne l'arcivescovo Bressan a riconciliare parroco e fedeli a Camposilvano.






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