26/09/06 - Articolo da www.ladige.it
VALLI DEL LENO - Si chiede più rappresentanza ed un'equa gestione delle risorse
VALLI DEL LENO - Da Terragnolo,Trambileno e Vallarsa un nuovo via libera, dopo
quello di Isera, alla Comunità di Valle unica. I tre consigli comunali hanno
approvato un documento col quale viene rilanciato in Vallagarina l'impianto
generale della legge di riforma degli enti locali: un nuovo ente intermedio
che si sovrapponga al perimetro territoriale dell'attuale C10; con la sola
esclusione dei tre comuni degli altipiani. Un passo avanti, dunque, per i
sostenitori della comunità di Valle unitaria. «l'ambito ottimale della futura
Comunità - si legge infatti nel documento approvato - è quello costituito dai
comuni facenti attualmente parte del C10». Dopo di che, tuttavia, i
consiglieri delle valli del Leno si interrogano sui meccanismi di
funzionamento del futuro ente, meccanismi che dovranno salvaguardare tutte le
municipalità, anche le più piccole: «andranno ricercate delle modifiche
legislative ed un'impostazione dello statuto tali da consentire
un'organizzazione del governo, della struttura e dei servizi volta a
consentire lo sviluppo di tutte le sinergie derivanti dalla eterogeneità della
struttura economica, della situazione sociale, del contesto ambientale che
caratterizza attualmente i comuni interessati; appare indispensabile una
modifica del sistema elettorale tale da garantire una più equilibrata presenza
nell'assemblea della comunità dei rappresentanti di tutti i comuni». Ciò che
preoccupa le Valli del Leno, dunque, è il rischio di risultare sotto
rappresentate in seno all'assemblea della futura Comunità: «fra il resto si
osserva che l'attuale meccanismo penalizza la possibilità delle minoranze dei
piccoli comuni di eleggere loro rappresentanti. Una soluzione - si legge -
potrebbe essere quella di prevedere la possibilità di avere assicurato in
assemblea un secondo membro di diritto (da riservare alle minoranze) oltre al
sindaco». Altra preoccupazione quella relativa alle risorse e all'efficienza
dei servizi, un invito quindi a «prevedere che la dislocazione degli uffici
sia stabilita anche in maniera decentrata e ci sia un' applicazione rigorosa
del principio della sussidiarietà nei rapporti tra comuni e comunità anche in
relazione alla gestione delle funzioni e al reperimento delle risorse
finanziarie in maniera da non penalizzare i comuni di minori dimensioni e
quelli non centrali». T. B.
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