Inatteso epilogo dopo le presunte irregolarità dell'associazione in Africa.
Domani la nomina del successore
Ribaltone all'Acav, sfiduciato Gios
Il consiglio destituisce il presidente e respinge le dimissioni di Bridi
Il fondatore: "delegazione in Uganda per fare chiarezza"
Articolo di ELIANA A. MARCHESE da www.ladige.it
Geremia Gios è stato destituito dalla presidenza dell'Acav. Ieri il consiglio lo ha sfiduciato e nel contempo ha respinto le dimissioni del fondatore Carlo Bridi. Domani sarà nominato il nuovo presidente dell'associazione.
Ribaltone: il
consiglio direttivo di Acav ha sfiduciato il presidente, Geremia Gios, ed ha
respinto le dimissioni di Carlo Bridi. Le decisioni, entrambe prese con il solo
voto contrario di Gios, sono arrivate ieri sera al termine di una seduta vivace,
durante la quale sono stati esibiti nuovi documenti provenienti dall´Uganda;
carte che citerebbero il coinvolgimento del direttore in loco, Alessandro
Armani, in attività non connesse con Acav. Prima di formulare accuse si
attendono approfondimenti ulteriori. Il direttivo chiederà quindi ad Armani di
chiarire la propria posizione con una relazione dettagliata. Solo dopo opportuni
controlli la situazione di Armani potrà essere valutata. L´unica certezza, al
momento, è la delibera proposta dal vicepresidente, Luigi Santarelli, nella
quale si chiedeva l´immediato reintegro di Bridi «per dare ancora il suo
importante contributo» e la sospensione dell´incarico di presidenza a Gios.
Delibera approvata a larghissima maggioranza; la nuova seduta è fissata a
domani: parteciperà Carlo Bridi, ma ci sarà anche Gios, che rimane comunque nel
direttivo: «Mi aspettavo che le cose andassero in questo modo - ha commentato -
resto come consigliere, perché voglio portare avanti la mia battaglia. Rifarei
tutto quello che ho fatto e continuo a credere in Armani. Aspetto altri
documenti dall´Uganda: ritengo che quelli presentati da Bridi non siano
credibili». Da parte sua, Carlo Bridi non nasconde una comprensibile
soddisfazione («ma la gioia più bella - aggiunge - sono stati i messaggi di
solidarietà, arrivati a centinaia anche negli ultimi giorni») per gli ultimi
sviluppi; sviluppi nei quali aveva sempre creduto: «Ora - prosegue Bridi - sono
arrivate le copie autentiche, ma avevamo da mesi le fotocopie. Per questo
abbiamo insistito sulla necessità di fare chiarezza». La verifica verrà portata
fino in fondo, anche con l´invio di una delegazione in Uganda: «Preferirei che
ci andassero altri - ammette il fondatore di Acav - ma mi hanno già chiesto di
tornare in Africa. Se necessario, farò questo sacrificio». Domani sarà nominato
un nuovo presidente: «Ma - dice subito Bridi - non sarò io. Dopo tanti anni di
impegno ritengo sia giusto lasciare ad altri l´onere e l´onore. L´importante,
per il bene dell´associazione, è la ricostruzione di un´immagine
irresponsabilmente distrutta. Speriamo che i donatori non si scoraggino». La
questione ha avuto origine da un articolo pubblicato sul giornale ugandese
«Monitor»; nei giorni scorsi il quotidiano aveva però puntualizzato di «non
poter sostenere tutte le accuse mosse». Ma anche su questo Bridi accenna ad un
nuovo aggiornamento: «Il giornalista che ha condotto l´inchiesta - sottolinea -
riceverà un premio di 800 euro, due macchine fotografiche e una borsa di studio.
Un riconoscimento motivato proprio dalla qualità del reportage in
questione».
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