la "svizzera"


ciao Patrizia.

Sì, io mi ricordo di te, di una ragazzina minuta che abitava in Svizzera e veniva solo per le vacanze alla Costa.

Eri spesso unita ad un gruppo di ragazzi - di cui adesso conosco anch'io i nomi, perché li hai citati tu -, ma fra tutti loro, a me avevano parlato solo di due in particolare: Massimo, perché portava il mio stesso nome, e di te, della "svizzera", così in quel gruppo di ragazzi della Costa (io ho 6 anni più di te, e da giovani una tale differenza conta moltissimo) potevo riconoscere solo voi due.
Ogni volta che vi incontravo, pertanto, cercavo in tutti i vostri visi quello di Massimo ed il tuo, il viso della "svizzera".

Da piccoli giocavate spesso sotto quel grande albero che c'era una volta (chissà se c'è ancora) all'inizio del sentiero per la Val di Foxi, o nel pratone davanti alla Costa, da cui si vede bene Foxi, Anghebeni ed il resto della valle.

Mi ricordo anche quando venivate giù alla Messa, la domenica mattina, e poi, appena finita, correvate a perdifiato su, quasi a gara: un branco di scalmanati a far di corsa tutta la salita. Ed anche di qualche vostra passeggiata a Raossi a prendere il gelato, forse proprio alla domenica pomeriggio e qualche calda sera.

E, probabilmente, tu ti ricorderai quando, tornando alla Costa, ti fermavi come facevano tutti, all'inizio della strada, ancora a Raossi, a guardare quel povero corvo che era tenuto alla catena fuori dalla porta posteriore? (non mi ricordo più chi ne fosse il proprietario).

Mi ricordo anche di tuo nonno, Luigi: lo vedevo spesso giù a Raossi, dalla Pina tabaccaia.

Ma i miei ricordi finiscono quando tu eri ancora piccolina, forse 12-13 anni: non ti ho vista crescere e diventare adulta, perché ho io smesso di venire in Vallarsa.


Sì, io mi ricordo di te.
Molto spesso il tempo non cancella i ricordi.


Massimo Ferla





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