Evviva la libertà di pensiero!

Ciao Fabrizio,
solo oggi, e dopo la nostra intensa chiacchierata di ieri, ho dato un’occhiata al tuo sito e ho letto i messaggi che t’inchiodano alla croce per aver espresso la tua opinione, certamente discutibile, su uno degli argomenti più roventi e perniciosi degli ultimi mesi.
Ti conosco da una vita e da una vita ci scontriamo su ogni argomento! (vedi ad esempio la mia passione per la Fallaci, antica e nobile signora che tu definisci, con ostentata eleganza, come una “vecchia rimbambita”!). Abbiamo certamente idee diverse, punti di vista agli antipodi e le nostre discussioni sono spesso stra-vivaci, ma, nonostante e forse proprio per questo, siamo grandi amici. Per questo non me la sento proprio di star zitta.

Tornando alla polemica ricamata attorno al tuo “evviva” gridato a pieno petto dinnanzi alla liberalizzazione delle unioni omosessuali, non posso non essere d’accordo con chi ti ha sostenuto e difeso. Credo che ognuno di noi possa esprimere la propria opinione, e questo è indubbiamente uno dei i più grandi tesori che gli uomini hanno conquistato instaurando i regimi democratico-liberali. Naturalmente tutto questo è lecito se non si insulta o si offende nessuno. E tu hai rispettato perfettamente questo limite della libertà di pensiero, esprimendo in modo quasi immacolato un’idea, condivisibile o meno, che hai sottoscritto e non hai attribuito a nessun altro fuorché a te stesso.

Pur immaginando le sue motivazioni etico-morali, credo che Lucio abbia un tantino esagerato con la minaccia di drastici provvedimenti per la soppressione dell’uso del termine “vallarsa” da parte del tuo sito.
Purtroppo, molto spesso, visitando le tue belle pagine, ci si dimentica che il sito è “privato” e che non è sostenuto o appoggiato da nessuna istituzione. Ci si dimentica che il sito, essendo “privato”, trasuda copiosamente da ogni icona e da ogni singola parola la personalità del suo creatore (com’è giusto che sia). Quindi, scordando tutto questo, si pretenderebbe che ogni scritto o riferimento impresso su vallarsa.com fosse del tutto neutrale, imparziale, equanime e atono. Ma, purtroppo o meglio ancora per fortuna (penso ai vivaci e partecipatissimi dibattiti che sono sorti nelle pagine dell’oramai defunto “forum”) non è così. E questa discrepanza è naturale ed inevitabile. Com’è naturale ed inevitabile che i figli assomiglino ai genitori, così è naturale ed inevitabile che il tuo sito rispecchi la tua sensibile e cocciuta personalità, i tuoi grandi ideali di pace e di rispetto universale ed il tuo sconfinato e spesso (da me per prima) frainteso amore per la Vallarsa!

Quindi scrollati dalle spalle questa ennesima inzaccherata, su la testa e avanti!
Ciao.
Fabiola.






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