Una lezione di civiltà 2
Non è nel mio stile perdermi in un contraddittorio che non porterebbe ad alcun frutto, ma dopo il mio stringato intervento alla lettura di quel “coraggioso e storico passo” seguito da un accalorato “grazie Spagna”, doveroso era un mio approfondimento su quanto affermato.
Nessuno toglie al sig. Fabrizio licenza di scrivere quanto egli preferisce, ma qui le collocazioni dei suoi interventi assumono un connotato molto particolare: mi riferisco allo strumento usato, un sito (il suo, sia ben chiaro) denominato vallarsa.com. Orbene sappiamo benissimo come sia facilmente consultabile un sito internet, come sia facilmente associabile un nome con una località, come sia semplice sfruttare il nome della nostra valle per identificare un prodotto (il sito) che di istituzionale non ha nulla, tantomeno il contenuto.
Risulta pertanto offensivo, per me che sono di Vallarsa, e credo per molte altre persone, leggere quella che con enfasi viene propinata come una “buona notizia fra le tante cattive” o come una “lezione di civiltà” della Spagna.
Pur non rivendicando fedi di destra o di sinistra e sicuramente non facendone una crociata all’assalto di valori che ritengo abbiamo comunque smarrito, credo sia opinione diffusa che la tendenziosità non manchi nelle pagine del sito richiamato; e che, per il solo fatto di essere cittadini vallarsesi, volenti o nolenti, si possa essere raffrontati a concetti costì espressi, me lo permetta, procura molto disagio anche dal lato personale nonché morale.
Le comunico che in data odierna, al fine di promuovere iniziative di garanzia nei confronti dei cittadini e della Vallarsa medesima, ho inviato formale richiesta al signor Sindaco ed al Presidente della Fondazione, affinché operino al fine di tutelare il nome della nostra valle ed i suoi cittadini, attuando idonee azioni per togliere a chicchessia la facoltà di usare il nome Vallarsa per usi che non abbiano valenza istituzionale.
Lucio
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