IL CROCIFISSO SCONFITTO DAL CONSIGLIO PROVINCIALE DI TRENTO

Nella giornata di ieri 8 marzo 2005, il Consiglio provinciale di Trento ha bocciato il Disegno di legge, presentato dal Consigliere provinciale Sergio Divina (Lega Nord) intitolato "Il crocifisso simbolo della nostra civiltà e della cultura cristiana".

Non voglio assolutamente fare commenti politici, ma solo considerazioni strettamente personali. Dato che nessun organo di stampa lo ha divulgato nella giornata, io l'ho letto sul sito Internet della Provincia, e dato che consta solo di 4 articoli, cercherò di scriverlo, aggiungendo qualche mia considerazione personale.

Articolo 1
Principi


1. Il crocifisso, emblema di valore universale della civiltà e della cultura cristiana,è riconosciuto quale elemento essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale del Trentino, indipendentemente da una specifica confessione religiosa.

E' vero. Il crocifisso è il simbolo storico anche della nostra regione. Appunto irrinunciabile.

Articolo 2
Finalità


Nel rispetto degli articoli 7, 8 e 19 della Costituzione questa legge regolamenta l'esposizione del crocifisso in tutti gli uffici dell'amministrazione provinciale secondo le modalità di cui all'articolo 3, al fine di testimoniare, facendone conoscere i simboli, il permanente richiamo del Trentino al proprio patrimonio storico-culturale che affonda le sue radici nella civiltà e nella tradizione cristiana.

Questo articolo non mi sembra abbia bisogno di particolari commenti

Articolo 3
Esposizione del crocifisso


1. In tutte le aule delle scuole di ogni ordine e grado e in tutti gli istituti del sistema pubblico integrato di istruzione, negli uffici della Provincia e dei suoi enti funzionali e strumentali, in tutte le aule nelle quali sono convocati il Consiglio provinciale, i consigli comunali, circoscrizionali e comprensoriali, in tutti i seggi elettorali, nelle strutture dell'azienda provinciale per i servizi sanitari e in tutti gli uffici provinciali siti fuori del territorio provinciale, i relativi responsabili espongono in posizione elevata e ben visibile l'immagine del crocifisso.
2. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore di questa legge, la struttura competente della Provincia verifica se è attuato il comma 1 ed informa la Giunta provinciale sulle eventuale inadempienze.
3. I responsabili delle strutture di cui al comma 1 danno attuazione alle disposizioni di questa legge ai sensi dei rispettivi ordinamanenti.

Quest'articolo praticamente disciplina, o meglio disciplinerebbe l'esposizione del crocifisso. D'altronde, anche nel passato, per esempio, nelle nostre scuole elementari (oggi solo a Raossi, ma un tempo in quasi tutti i paesi) il Crocifisso era appeso al muro in tutte le aule. Io non vedo assolutamente il motivo perché venga rimosso.

Il quarto articolo è un articolo "tecnico" perché è intitolato "Entrata in vigore" e dice: "Questa legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione", quindi è più una modalità burocratica..

Secondo me, il Crocifisso e la Croce esposte negli uffici pubblici e negli altrii luoghi dove possano essere esposti, possa costituire motivo di costrizione della libertà individuale a manifestare le proprie convinzioni in materia religiosa.

Non penso che disturbi nessuno, se mentre si sale in Municipio, oppure si entra in un ambulatorio, oppure in una sala pubblica vedere un Gesù Crocifisso, che è simbolo della nostra tradizione cristiana, perché io penso, si possa essere credenti e cristiani, anche non essendo frequentatori delle chiese come lo sono io. Ciao Rudi




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