ARRIVA LA LUCE ELETTRICA ALLE ASTE


Da tanto tempo ne parlavano: volevano far arrivare la luce elettrica anche in Vallarsa!
Per questo costituirono anche un Consorzio del quale facevano parte alcuni capifamiglia e persino il curato di S.Anna (don Pizzini). Ci furono tante riunioni, tanti problemi, discussioni per il costo, ... Il problema non era da poco, ma i soci tennero duro e riuscitono nel loro intento.

Era il 9 novembre del 1926 quando in alcune case, in alcune famiglie delle Aste arrivò la luce elettrica. L'entusiasmo e lo stupore per questa meravigliosa invenzione era di tutti in paese. La prima sera chi non era in casa era nel piazzale sotto le finestre illuminate a commentare questo grande evento. Quello che si dissero ve lo dico io, perché mi è stato raccontato tante volte. "Mai vista sì tanta luce. L'è propri 'na bela invenzion". "Sicuro" - disse el Bepi (me papà) "penseve che basta girar 'na ciaveta e se 'mpiza 'na picola lampadina che la fa lustro en tuta la stanza. Te ghe vedi bem anca a tor su 'n ucia da per tera!"

Le più contente furono le donne, a sentire i loro discorsi: "Adeso si che se ghe vede bem en la padela, cosa te fai da magnar e anca en tel piat quel che te magni". "Adeso si che se ghe vede a uciar a far calzoti, a ricamar la sera a filò. Basta lanterne a petrolio, lumini a oio. Vardè done che luce!". "Si, però ades besogna vardar ben che no ghe sia terlaine e spazar propri bem anca en tei cantoni".

E anche mio nonno Bepo aggiunse: "Adeso quando se dir la corona dopozena, se pol vardarse anca en facia".

Questi discorsi continuarono anche nei giorni seguenti, quanto un gruppetto di uomini disse a mio papà: "Bepi. Che lampadina el che te gai messo en cusina che la fa si tanta luce?" - Beppi rispose: "La è da dese candele.." - "Massa forte Bepi!! La te rovina i oci! En te n'po de ani no te ghe vedi pù e te deventi orbo!!" - Ma Beppi si difendeva: "Però en camera la go messa da tre candele perché a cavarse fora se ghe vede asà, e a dormir no ocor luce."

"Per la stala ghe n'ho messa una da zinque candele. En stala la ghe vol, no se sa mai. Se suzede qualcos a le bestie de note, bisogna vèderghe"
. Tutti d'accordo.
Ma uno del gruppo con tono pesante continua: "Sta atento Bepi che el lusso se'l paga: alla fine del mes ariva le spese. Bisogna far economia e smorzar la luce quando no la serve." - "Si, ma ader le done le vol laorar anca de note" conclude con una bella risata.

E al più presto tutti vollero la luce elettrica anche nelle loro case.

"Se nesun se ricorda, se son solo mi, l'è perchè son nata quel dì"


Lisa Aste






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