LA MERAVIGLIOSA LUNA DI CAMPOGROSSO E DELL'ALTA VALLARSA
Non so a quanti è capitata l'emozione di trovarsi in zona Campogrosso, in alta Vallarsa nelle serate di luna piena. Già di per sé la zona è affascinante di giorno, circondata dal Baffelan alla sinistra, dalla Sisila in fondo e da Cima Carega.
Vi garantisco che è un emozione più unica che rara. E non sono il solo a pensarla così anche l'ultima volta che ci sono stato pochi giorni fa, ho contato una marea di persone che salivano dalla strada delle Sette Fontane, a occhio ci potranno essere state più di 500 persone senza esagerare.
Al Pian delle Fugazze c'erano auto posteggiate in ogni luogo, ho visto anche dei pulmann che trasportavano turisti a godersi il chiaro di luna. E ne avevano ben ragione, perché lo spettacolo meritava.
La strada è molto bella, assolutamente non pericolosa e percorribile da tutti, dallo sportivo che fa sport assiduamente a chi fa quattro passi, da chi pratica lo sci da fondo, a chi vuole fare solo una bellissima passeggiata. Consigliabile munirsi di torcia e soprattutto vestirsi bene.
Partendo dal Pian delle Fugazze, salendo per la strada delle Sette Fontane, che arriva fino al Rifugio "Toni Giuriolo" di Campogrosso, ci si immerge in uno spettacolo naturale di rara bellezza. Prima, la strada, perfettamente battuta col battipista da parte dell'Unione Sportiva Vallarsa, si addentra fra i boschi, e poi, dalle Sette Fontane al Rifugio, si esce sui prati delle malghe Bofetal, Pra di Mezzo e Campogrosso, dove luna, montagne imbiancate, cielo stellato e neve, si fondono in un unico spettacolo di magia, dove la fantasia è libera di correre a più non posso.
Guardando quelle bellissime montagne, a me mi ritornano in mente delle bellissime canzoni alpine, specialmente quella intitolata "Sul coston de la Sisila" di Bepi De Marzi, e scorrendo la visuale oltre il Cornetto, scorgendo il Pasubio, mi ritornano in mente le note della canzone, famosissima,sempre di Bepi De Marzi, intitolata "Sulla strada del Monte Pasubio", sempre eseguita dal Coro Pasubio di Vallarsa, ma anche da tanti altri cori.
Quando poi, specialmente se si volesse raggiungere Malga Bovetal, si può vedere un panorama meraviglioso. Tutti i paesi della Vallarsa, partendo da Camposilvano, poi Ometto, Obra, Riva, e poi giù e giù fino ad intravedere i ghiacciai dell'Adamello, e qui, mi si torna in mente "Signore delle Cime".
Al ritorno, si può anche divertirsi con uno slittino, come si faceva da bambini, perché dopo aver superato il "Bivio delle malghe" la strada va in discesa fino alle Sette Fontane, Lì si può benissimo usare lo slittino. Nel ritorno verso il Pian delle Fugazze, dove negli ottimi ristoranti della zona, un buon thè caldo, una cioccolata calda non manca mai, e dove come sempre ci aspetta l'automobile, la fantasia torna a correre in questi magnifici luoghi.
A me che sono un appassionato della storia sulla Prima Guerra Mondiale, e dove ancora sono visibili i segni di quell'immane sconfitto, mi ritorna spesso in mente il romanzo di Mario Egidio Guerriero, amico e medico condotto della Vallarsa, ora purtroppo non più tra di noi che dice nel primo capitolo "Sorge ancora un alba sull'Alpe di Cosmagnon", e proprio mi pare di vederli questi poveri soldati, sia italiani che austriaci, abbarrbicati lassù su quelle vette, illuminate dalla luna, specialmente quando uscendo da Campogrosso di vede la strada che sale sul Pasubio e la malga di Val di Fieno.
Tornando verso casa, specialmente per chi come me scende verso la Vallarsa, scendendo si vede benissimo al chiar di luna la Vallarsa, e specialmente quando passo per la Val delle Prigioni e vedo il Soglio dell'Incudine illuminato, mi ritornano sempre davanti agli occhi, in immaginazione quelle povere truppe, di entrambi gli scheramenti che lassù hanno combattuto contro uomini e anche contro la natura.
Rientro a casa, molto ritemprato e soddisfatto e, parafrasando ancora Mario Egidio Guerriero nel libro "Vita della Vallarsa" che i miei sogni si perdono ancora tra i fuochi di fucileria.
Piazza Rudi
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