Ricordi infrequenti


Approfittando di questi giorni di vacanza natalizi ho messo mano a qualcosa che avevo lasciato per troppo tempo da parte: riordinare le carte ed i documenti dei miei, Luigi e Claudia Ferla.
Mio padre è morto i primi giorni del 2002 e mia madre a metà Maggio dell'anno appena terminato.
Del resto credo che aver aperto i bauli dei miei solo ora sia stata una forma di autoprotezione: le ferite erano troppo recenti e dolorose per scoprire, leggere, scegliere, dividere una serie immensa di scritti, ricevute, atti, fotografie ed appunti che i miei avevano accumulato in 55 anni di vita insieme.

Rileggendo, ricordando e ritrovando, ho ricordato la Vallarsa.
Infatti, dal 1952 ai primi degli anni '70 le vacanze della mia famiglia avevano due sole mete: la Vallarsa e Montecatini Terme, dove mia mamma aveva una vecchia casa di famiglia.

Quale splendido strumento può essere Internet!
In questi ultimi giorni ho girellato per la "rete" in cerca di notizie, spinto dal bisogno pungente di sapere cosa fosse diventata la Vallarsa, anche dopo aver scorso e letto molte pagine di un semestrale, "Vallarsa Notizie", di cui ho trovato diversi numeri tra le carte dei miei.
Così ho scoperto che mio padre e mia madre, in qualche modo, erano rimasti legati alla valle, avevano mantenuto un contatto, seppur da lontano.
Io invece l'avevo abbandonata (mi verrebbe da dire tradita) a quella categoria di ricordi che definisco infrequenti, quelli che si riaffacciano dapprima confusi e poi sempre più nitidi solo se un gesto, un atto, una voce li risveglia, e non di quelli che sono sempre sull'uscio della memoria, pronti a saltare fuori se, per esempio, mi chiedessero quale giocattolo della mia infanzia ricordo con maggior piacere.
La collocazione della Vallarsa tra quei ricordi era avvenuta dopo che, molti anni fa, c'ero passato vicino per motivi di lavoro ed avevo deciso di percorrerla ancora una volta: mi ero fermato apposta a Raossi ed avevo scoperto che il vecchio albergo Vittoria della mia giovinezza non c'era più. Al suo posto un bar moderno con una ragazza di colore a farmi un caffè.
Troppo era il differenziale tra il luogo che ricordavo e quello che avevo trovato perché scattasse la molla mentale dello scoprire cosa altro fosse cambiato: avevo semplicemente chiuso il capitolo e lo avevo affidato ai ricordi più restii a venirmi alla mente.

Ma in questi giorni, rileggere vecchie carte, rivedere vecchie fotografie (centinaia) mi ha fatto tornare in mente la Vallarsa e così Internet mi ha aiutato a trovare anche questo sito, di cui ho letto tutto, compresi gli archivi, quasi per mettermi al passo con le cose successe - anche se so di aver perso lustri di memorie -, a scoprire la morte di vecchi conoscenti, a leggere scritti di persone i cui volti di allora sono riapparsi alla memoria, ad accorgermi con piacere che traspare vivida da moltissime delle pagine di questo sito la coscienza della gente della valle, la volontà di chi ci vive, di vivere, salvaguardare e conservare l'eredità del "topos", della cultura peculiare e delle tradizioni, ma non solo.
Salta agli occhi la volontà precisa di molti vallarsesi di migliorare la loro qualità di vita, senza che ciò vada a detrimento della valle, al contrario: è lampante il desiderio di migliorare d'accordo con il luogo.

Trovo tutto ciò splendido.
Ritrovo la severa cortesia della gente che mi piaceva tanto nelle estati vallarsesi: non mi ricordo di aver mai incontrato, a Milano, qualcuno sconosciuto che mi salutasse incontrandolo, tant'è vero che facevo sempre fatica, una volta finite le vacanze e rientrato - abituato com'ero a salutare tutti incontrandoli - a perdere quell'abitudine cortese, per poi riprenderla l'estate seguente.

E se dicendo Vallarsa intendo Raossi quale base, intendo significare nel contempo tutta la valle, che io, da solo od assieme ad amici, cugini e parenti vari ho girato in lungo ed in largo.

Ho letto con commozione la deliziosa ricerca ambientale fatta dai bimbi (e dalle maestre, e dai genitori, sono certo) della scuola, e mi è venuto in mente quando me ne andavo in giro per la valle, a cercare animali e paesaggi, per giorni interi.

Come le foto che ho trovato nelle carte dei miei, centinaia di ricordi della Vallarsa hanno preteso la mia attenzione in questi giorni.

Penso che incomincerò a scriverci un libro, come già fece mio padre, tanti anni fa.
E magari, se non sarò di troppo disturbo, qualche paginetta la invierò a questo forum.

Massimo Ferla
Formigine (Modena), 01/01/05





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