Continuando l'idea che ho avuto leggendo l'articolo di Giacomo Sartori, relativo ai sacerdoti Don Cumer, Don Armanini e Don Eugenio Cornella,, ho pensato di parlare di altre persone che ho avuto la fortuna di conoscere e che a parer mio, hanno contribuito a far sviluppare, o meglio far crescere la Vallarsa. Queste per questa volta sono il dottor Mario Egidio Guerriero e Arturo Cobbe.

MARIO EGIDIO GUERRIERO mio personale amico e della mia famiglia. E' nato a Carbone, in Provincia di Potenza, nel 1931, ed è purtroppo deceduto, nel 1989, in Vallarsa. Laureato in medicina ed in altre materie specifiche mediche, all'Università degli Studi di Padova, è stato prima medico condotto in un paese del bresciano (Idro, sul relativo lago) e dal 1969, medico condotto in Vallarsa, fino appunto a quel 1989
Persona squisita, e di un intelligenza speciale, è stato autore di numerose pubblicazioni sulla Vallarsa e specialmente sul Pasubio nel periodo della Grande Guerra. Tra le pubblicazioni ricordiamo: Vita della Vallarsa 5 edizioni, Addio Vallarsa grande amore, Tempi lucani e Vallarsa eroica.
Socio fondatore del Gruppo M.B. e del relativo circolo ricreativo del quale è stato anche Presidente, è stato presidente del Coro Pasubio di Vallarsa.Grande comunicatore, memorabile fu una serata di canti della montagna che si svolse nella chiesa parrocchiale di Parrocchia, dove presentò e commentò con parole sue la famosa canzone di Bepi De Marzi "L'ultima notte". Questa presentazione è incisa nel cd "Incanto" del Coro Pasubio di Vallarsa. Grande appassionato del suo lavoro, non esitava ad alzarsi in piena notte e ad accorrere se avesse ricevuto una chiamata. Tutte le mattine prima di andare in ambulatorio, faceva sempre il giro dei suoi pazienti bisognosi di qualche flebo o qualche cura pur di non essere costretto al ricovero in ospedale. Rarissimamente sbagliava una diagnosi. Aveva pazienti non solo in Vallarsa, ma anche a Rovereto ed in tutta la Vallagarina.
Amante della montagna sono state innumerevoli le escursioni che abbiamo fatto assieme sulla Lora, sopra Raossi, con il rigore di uno storico, perché praticamente sapeva tutto su queste montagne in durante la Grande Guerra.
Una persona speciale anche quando ci dava delle spiegazioni mediche. Una persona che ha sempre amato la Vallarsa.

ARTURO COBBE. Altro grande amico mio e della mia famiglia. Era nato nel 1935 ad Ometto di Vallarsa, ed è purtroppo scomparso alcuni anni or sono. Persona simpaticissima, nota in Vallarsa ed anche fuori. Titolare di una piccola impresa edile, ha lavorato molto per la Montedison, per la manutenzione ed il taglio della legna sotto i pali delle linee elettriche, spesso in Lombardia ed in Valtellina. Uno dei primi trattori venuti in Vallarsa, era suo. Era soprannominato "Kennedy" o meglio "el Kennedy", per via della sua grande somiglianza da giovane con il presidente americano John Kennedy. Una mattina, proprio quando Kennedy era presidente degli Stati Uniti, un guardia pesca, lo fermò, mi pare per un controllo e gli disse: "Sai che assomigli a Kennedy" da quel momento fu soprannominato appunto "Kennedy".
Tanto che gira voce, una volta, che uno scolaro, non so se di Speccheri o di Parrocchia o dove, la mattina seguente a quella dell'assassinio del presidente americano a Dallas, e cioè il 23 novembre 1963, quando la maestra disse: "Sapete ragazzi che hanno ucciso Kennedy?" Rispose. "No, signora maestra, non è possibile, perché stamattina l'ho visto a Speccheri che segava la legna…."
Sempre disposto ad aiutare la gente, è stato Presidente del Circolo MB, dopo la morte del dottor Mario Egidio Guerriero. Mitica era la sua Toyota Jeep verde. Grande appassionato di caccia, specialmente alla lepre, numerose sono state le volte, che sono andato anch'io ed il mio papà a caccia con lui, anche perché aveva quelli che secondo me erano i migliori cani segugi di tutta la Vallarsa, il mitico Niki, che ha vissuto per 18-19 anni, record per un cane. Una volta mi ricordo che mi disse: "quest'anno il mio cane compie gli anni, gli faccio fare la patente, poi la licenza di caccia, va lui a caccia, e mi porta a case le lepri".
Sempre dolce, con tutti, e soprattutto sempre allegro.

Per il momento io ho pensato a questi due amici miei e della mia famiglia. Prometto che se ne avrò tempo, posso scrivere di altre persone che io ho conosciuto, e che secondo me, come ho ricordato all'inizio, hanno aiutato in qualche modo la crescita della nostra Vallarsa.

Ciao Rudi Piazza