E' stato approvato alla Camera un emendamento della Lega alla legge riguardante il reato di tortura.
L'emendamento stabilisce che si parla di tortura solo quando le violenze siano "reiterate", ovvero se si tortura qualcuno sistematicamente, mentre se si fa una sola volta o saltuariamente non è più tortura.
Mi sembra evidente che lo scopo è quello di alleggerire la posizione dei poliziotti accusati di torture al G8 di Genova.
Non aggiungo ulteriori commenti personali a quanto è stato approvato con i voti della Casa del Fascio, che prosegue così il suo disegno di progressiva fascistizzazione dello Stato, il mio commento evidentemente verrebbe bollato come "filo comunista" o "anarchico", e avrebbe comunque scarso peso.
Vi invito invece ad approfondire l'argomento leggendo i giornali, per esempio l'allegato articolo de "l'Adige", che fa una cronaca di quanto è successo alla Camera.
Fabrizio
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da "l'Adige" 23 aprile 2004
La Camera: è tortura solo se ripetuta
Passa una norma leghista: È violenza se viene reiterata
Il caso
ROMA - L´ennesimo «siluro» della Lega,
stavolta sulla tortura, fa scoppiare il caos alla Camera e scatena un nuovo
scontro tra i poli.
Stavolta l´Aula di Montecitorio approva un emendamento
targato Carroccio secondo il quale perché si possa ravvisare il reato di tortura
ci devono essere «violenze e minacce reiterate». La commissione Giustizia e il
governo avevano dato parere contrario. Ma in Aula la situazione si capovolge e
il centrodestra dice «sì». L´opposizione insorge e alla fine anche la Cdl si
spacca: dopo il voto praticamente compatto della maggioranza e le molte assenze
tra i centristi, l´Udc protesta e per bocca del suo capogruppo Luca Volontè
minaccia fuoco e fiamme contro la proposta di modifica appena passata. Il
presidente della commissione Giustizia Gaetano Pecorella dichiara che il
«ripensamento» è il frutto di un accordo politico «tardivo», ma a fine giornata
rasserena gli animi: il testo, che è stato rinviato in comitato dei nove dal
presidente di turno Alfredo Biondi, «sarà - assicura - nuovamente modificato
grazie ad un nuovo emendamento...» Ma intanto anche fuori dall´Aula scoppia la
polemica. Amnesty International si chiede sconsolata: «Quante volte occorrerà
torturare prima che si possa parlare di tortura? L´Italia non vuole adeguarsi
alla convenzione dell´Onu contro la tortura».
Ma cos´è successo davvero lo si
capisce solo grazie al racconto di alcuni deputati di Forza Italia testimoni
oculari degli eventi. La Lega, raccontano, illustra il suo emendamento
convincendo il deputato di An, Vittorio Messa, che si tratta di una proposta
valida. A questo punto il capogruppo di Fi Alfredo Vito teme di restare
spiazzato: Forza Italia, spiega, non può votare da sola insieme al
centrosinistra contro una proposta di modifica della Lega. E così anche gli
azzurri ci ripensano e il pollice del relatore Nino Mormino (Fi) (con il quale
ha dato sinora indicazione di voto ai colleghi) si alza repentinamente dal basso
verso l´alto. L´emendamento passa e all´istante scoppia la bagarre in
Aula.
Il centrosinistra accusa la maggioranza di stare dalla parte dei
torturatori. La responsabile Giustizia dei Ds Anna Finocchiaro esplode:
«Vergognatevi! Mancate di rispetto alle migliaia di persone che vengono
torturate nel mondo. E fuori dall´Aula aggiunge: «Da Casa delle libertà a Casa
delle torture...». Furente è anche il deputato Verde Paolo Cento: «Avete la
responsabilità di aver affossato una proposta che era prova di civiltà, facendo
diventare questo Paese simile alle dittature sudamericane. Voi state con i
torturatori». Un attacco che il Carroccio respinge con forza tanto che il
ministro Castelli accusa Cento di «delirare». Anche la reazione di Giuliano
Pisapia non è da meno: «Il centrodestra - grida in Aula - sta trasformando il
nostro Paese da stato di diritto a Stato di Polizia...». I deputati
dell´opposizione leggono questa norma alla luce del processo per i fatti di
Bolzaneto al G8, con le accuse di torture ai poliziotti. Anche l´Udc chiarisce
la sua posizione. Il capogruppo Luca Volontè è categorico: «Farò scudo con il
mio corpo affinché si tolga l´emendamento della Lega. Altrimenti mi batterò
affinché il provvedimento incivile sulla tortura venga modificato sin dal
riesame in commissione».
In serata la «soluzione» proposta da Biondi è di
aggiungere al testo «o con» minacce reiterate. Quel «reiterate» verrebbe a
riferirsi solo alle minacce e non alle violenze ridimensionando così di molto il
testo.
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