20 febbraio 2004
La poesia di Tali
Quest'altra poesia l'ho letta la prima volta qualche anno fa, esposta nella vetrina di un negozio "alternativo" a Trento:
il Mandacarù, rimanendone molto colpito.
Qualche tempo dopo mentre stavo scrivendo alcune canzoni "parlate", cioè più recitate che cantate, anche se su una base musicale, ho composto un pezzo ispirandomi proprio a quella poesia che mi aveva così affascinato. La mia canzone si intitolava "colori".
Era passato del tempo da quando l'avevo letta, non ricordavo il nome dell'autrice e neppure il testo originale. Ora a distanza di altrettanto tempo ho ritrovato quella poesia su un sito internet, così voglio proporvela.
Fabrizio
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HO DIPINTO LA PACE
(La pace e la guerra)
Avevo una scatola di colori
Brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori
Alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero per
il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente.
Ma avevo l’arancio
per la gioia della vita
e il verde
per i germogli e i nidi
e il celeste
dei chiari cieli splendenti
e il rosa
per il sogno e il riposo.
Mi sono seduta ed ho dipinto la pace.
(Tali Sorek, ragazza israeliana di 13 anni)
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