12/09/04




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"Il terrorismo nasce dall'ingiustizia"
Padre Alex: via l'Italia dall'Iraq. Sul rapimento l'ombra dei servizi segreti.

di Elisabetta BruneIli

TRENTO. Padre Alex Zanotelli in questi giorni è in giro per l'Italia con la "Carovana della pace", testimone dell'iniziativa promossa dai missionari comboniani per chiedere da Nord a Sud, da Est a Ovest "una vita piena per tutti". Manifestazioni, incontri e dibattiti per chiedere all'Unione europea di recuperare il suo patrimonio di civiltà e di preparare politiche alternative. Per chiedere la liberazione da tutte le forme di schiavitù moderne. Ieri padre Alex era Torino. Ma sapeva dell'ottima riuscita della fiaccolata dell'altra sera a Trento: "L'ho visto in internet. Che bello". E' felice della partecipazione della gente. E' felice che la manifestazione abbia richiamato in piazza tante famiglie, istituzioni, tante realtà diverse, cristiani e musulmani. Un segno che definisce di civiltà e di maturità.

Padre Alex la gente è rimasta molto colpita dalla strage di bambini e di donne a Beslan e dal rapimento delle due volontarie, le due Simone, a Bagdad. C'è chi parla di schegge impazzite del terrorismo e chi sostiene, invece, che tutta l'azione dei terroristi è contro la pace e la normale vita civile. Lei cosa pensa?

Mi meraviglio che la gente si meravigli. In situazioni di guerra, o comunque di tensione e di odio, tutti sono a rischio.

E, quindi, anche due giovani disarmate che lavorano per aiutare la gente, per la pace?

Succede anche a tanti missionari. Se sei in situazioni del genere, alla fine la paghi. Io uscirei da queste logiche sul terrorismo. E, poi, chi le ha rapite?

Cosa intende?

Si continua a parlare degli islamici, ma siamo sicuri che non c'entrino i servizi segreti? Questo vale per l'Iraq, ma anche per la Cecenia. Lì c'è una situazione molto complessa e tanti interessi economici, a cominciare dal petrolio.

Forse le due Simone hanno dato fastidio?

Per me è molto bello che queste ragazze siano state lì e che le organizzazioni abbiano deciso di restare. E' in questi momenti che la gente vede che ci sei e capisce che paghi.

C'è un segreto per fermare questa scia di violenza e di sangue?

Dobbiamo dirci la verità. Il terrorismo c'è, ma dobbiamo domandarci quanto nasce dalla profonda ingiustizia. Dall'ingiustizia, poi, scoppiano tutti gli odi. La prima cosa da fare è mettere mano alle situazioni di ingiustizia. Non fare la guerra. La guerra in Iraq, l'ho sempre detto, è stata ingiusta e immorale. E le truppe italiane sono truppe di occupazione di una guerra ingiusta. Con la guerra si è creata una spirale continua di violenza: sempre di più e sempre peggio. O diamo a tutti la possibilità di vivere nella giustizia o siamo finiti.

Lei, dunque; sostiene il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq...

Dobbiamo uscire al più presto. Perché è una situazione immorale. E, se questo non ci interessa, facciamolo almeno per il bene dell'Italia. Devo riconoscere che Andreotti, quando era ministro degli esteri, aveva lavorato molto bene. Gli italiani nel mondo arabo e islamico erano accolti bene, c'erano dei buoni rapporti. Stiamo rovinando tutto. Come italiani eravamo visti come amici, ora siamo guardati con sospetto, a volte con odio. Lo ripeto: fatelo almeno nei vostri interessi. L'Italia ha bisogno del petrolio, dei lavoratori musulmani... Non roviniamo tutto.




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