01/09/04




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Vallarsa, l´ex sindaco Stoffella interviene sui liquami
«Problema già risolto»


VALLARSA - Sul sequestro avvenuto ad opera dei carabinieri dei Noe a malga Zocchi per inquinamento ambientale da liquami interviene l´ex sindaco Paolo Stoffella che ritiene che «i termini della questione non si discostino di molto da quelli sollevati durante la mia gestione (1990-2000) di sindaco. Anche in quegli anni erano stati evidenziati potenziali pericoli di inquinamento delle sorgenti dello Spino».
«Nelle numerosissime riunioni intervenute sulla questione - continua Stoffella -, alle quali avevo sempre partecipato, avevo sempre cercato di dimostrare che potevano continuare a convivere due sacrosanti diritti: quello dei cittadini di Rovereto di bere acqua sana e pulita, e quella degli abitanti di Vallarsa di vedere ancora monticata la malga. Il risultato fu un accordo intervenuto tra Comune, Asm di Rovereto e gestori della malga, grazie al quale veniva garantita la monticazione di malga Zocchi, e nel contempo salvaguardata l´igiene dell´acqua dello Spino.
Tecnicamente tutto ruotava attorno ad una serie d´interventi e d´accorgimenti, per cui tutta la zona di mungitura veniva coperta all´inizio della monticazione con una struttura fissa, e le acque che defluivano venivano incanalate, raccolte e quindi allontanate in appositi contenitori. Il risultato fu che a tutti i controlli successivamente fatti sull´acqua, non fu più riscontrata la presenza di batteri fecali.
Le domande che mi porgo oggi sono queste. Che novità sono intervenute nel frattempo, tali da giustificare i provvedimenti della magistratura? Sono stati rispettati, o sono invece stati disattesi da qualcuno delle tre parti interessate in origine, gli accordi stipulati che avevano garantito quell´equilibrio di cui parlavo sopra? Non è che l´ormai solita minestra riscaldata del segretario scomodo, è diventata l´alibi per nascondere negligenze od omissioni? Le mie sono adesso domande di un cittadino qualunque, ma sono anche le domande di un sindaco che prova un gran dolore nel vedere sempre più compromesso il suo pur modesto lavoro».




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