31/08/04




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Le mucche sporcano, sequestrata la malga
La struttura è del Comune di Vallarsa. Segnalazione alla procura per timore di inquinamento dell´acquedotto di Spino
I carabinieri del Noe hanno sigillato la Zocchi. Pascolo finito
Il sindaco Gios: «Ma le "boaze" non sono letame»


A forza di mettere paletti, di contestare le decisioni degli amministratori, di mettere i puntini sulle «i» dei regolamenti, si è arrivati a scomodare i carabinieri. E non quelli della locale caserma, bensì quelli specializzati del Noe (nucleo di tutela ambientale) e del Nas (tutela sanitaria e alimentare).
E così ieri mattina le pattuglie sono salite nel comune di Trambileno per sigillare una stalla di proprietà del vicino Comune di Vallarsa, malga Zocchi. Motivo? Le deiezioni (leggasi, alla trentina, «boaze») delle 70 mucche ospiti della struttura potrebbero essere inquinanti.
E i militari, su ordine del sostituto procuratore Marco Gallina, hanno posto i sigilli allo spiazzo antistante malga Zocchi e alla sala mungitura. In simili condizioni, ovviamente, è impossibile continuare a tenere i bovini all´alpeggio che, non a caso, sono ridiscesi mestamente a valle.
A far tremare il magistrato è stata una segnalazione che parlava di potenziale pericolo per l´acquedotto di Spino, quella cara fonte che alimenta i rubinetti di tutta la città di Rovereto. E l´acqua di Spino, è risaputo e noto anche oltre i confini provinciali, è buonissima. Non a caso alcune società avevano chiesto di poterla imbottigliare ma, fortunatamente, tutto è rimasto del popolo.
Comunque, nell´esposto il rischio inquinamento è sottolineato in rosso e la procura ha ovviamente eseguito i propri compiti istituzionali.
Il sindaco di Vallarsa Geremia Gios è rammaricato: «È incredibile. Siccome dove mungono le mucche ci sono le "boaze", questo è stato ritenuto dannoso per l´acquedotto di Spino. E pensare che la legge Ronchi non contempla le deiezioni bovine come letame. Ma tant´è. Questo, comunque, ha costretto il malgaro a riportare a valle le settanta vacche che, altrimenti, sarebbero rimaste a malga Zocchi fino a fine settembre».
Gios, comunque, tira anche un sospiro di sollievo: «Pensavo che, come sindaco, mi avessero incriminato. Invece nel decreto di sequestro non sono indicato. Ora, però, bisognerà valutare il da farsi e chiedere la restituzione dei luoghi».
È la prima grana questa di malga Zocchi? «No, c´erano stati controlli per i tubi di plastica che portano gli scarichi nella vasca a tenuta stagna. Si erano rotti ma poi erano stati aggiustati. Ora c´è quest´altro intervento. Mah, tutto è iniziato quando si è parlato di affittare le malghe».
Quest´argomento era stato trattato in consiglio comunale ed aveva trovato in disaccordo il segretario comunale Italo Scotoni, in passato protagonista di ben note vicende giudiziarie che lo avevano contrapposto alla medesima amministrazione.
La giunta, riguardo all´affitto delle malghe in estate, aveva deliberato in proposito portando il documento in consiglio comunale per l´approvazione definitiva. Scotoni, però, lo aveva ritenuto illegittimo. Secondo il segretario, infatti, la materia Usi civici alle quali le malghe sono sottoposte non sarebbe di competenza dell´organo consiliare.
Sul punto, comunque, era saltato il consiglio proprio a causa di ruggini e paventati interventi della magistratura. Che, ora, è intervenuta ma per sequestrare non certo per dirimere la questione.
N. G.




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