14/07/04




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Il ladro di elemosine fermato con 30 denari
Arrestato dopo il furto in chiesa a S. Anna
In tribunale da chiarire gli altri cinque colpi

Gli albori di luglio di due anni fa furono tremendi per la Vallarsa. L´intera valle era stata colpita da un ladro che di ripulire appartamenti proprio non ne voleva sapere. Perché la sua specialità erano le chiese e non già gli eventuali oggetti di valore bensì le cassette delle elemosine.
Questo insolito soggetto aveva fatto razzia nei templi religiosi della valle mandando su tutte le furie non i parroci ma proprio i fedeli che ogni domenica provvedevano al sostentamento della parrocchia con offerte di buon cuore.
Come dice il proverbio, però, più facile di rubare in chiesa non c´è nulla. Ed è quello che potrebbe aver pensato Beppino Mosso, originario di Pinerolo, da anni dedito a questa particolare tipologia di furti. Orbene, dopo aver affrontato numerosi processi per i medesimi reati, è dovuto tornare in tribunale anche ieri e stavolta per i fatti della Vallarsa del 2002.
All´epoca, infatti, in pochi giorni sarebbe riuscito a ripulire le cassette per le elemosine di ben sei diverse chiese. Aveva fatto visita al tempio di Obra, poi Foppiano, quindi Riva di Vallarsa, Albaredo e Staineri. Fino all´ultimo blitz nella chiesetta di Sant´Anna dove gli intenti di Mosso si scontrarono con l´intuito dei carabinieri che lo colsero con le mani nel sacco (o, meglio, nella cassetta delle prebende) arrestandolo in flagranza di reato.
E, sempre per scomodare storie vicine alla chiesa, fu fermato con trenta, dicasi trenta, denari addosso, per un totale di 13 euro.
L´uomo venne individuato dai militari grazie all´attività investigativa obbligata proprio dalle continue razzie nelle chiese della zona e grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini. Gli spostamenti di Mosso, infatti, non erano certo passati inosservati. Ma individuare il responsabile della serie di furti non fu facile anche se l´uomo, come detto, era già stato arrestato altre volte perlopiù per furti commessi nelle chiese.
Non a caso, negli annali di cronaca di tutto il Basso Trentino merita sicuramente un posto di riguardo. Anche perché oltre che a rubare qualche anno fa fece addirittura catturare un «collega» scomodo nel campo dei furti di elemosine. Un concorrente, dunque, che quella volta fu fatto passare come un criminale mentre Mosso si spacciò per il paladino difensore delle offerte in chiesa.
Ogni volta che è stato beccato, comunque, con la sua faccia pulita da bravo ragazzo, un po´ ladro e un po´ gentiluomo, ha sempre confessato tutto candidamente.
La storia di Beppino Mosso è tutta da raccontare anche perché, al di là dell´illegalità delle sue azioni, fa un po´ sorridere. Oltre al blitz in Vallarsa - luogo scelto dopo essersi bruciato nel Basso Sarca - l´uomo ha infatti un passato di organista. E così, con la scusa di tenersi in allenamento, più di una volta si è fatto «prestare» la chiesa per suonare. Oltre a pigiare i tasti e rallegrare l´atmosfera, però, il musicista sfruttava l´occasione per intascare i pochi euro che la cassette delle elemosine possono contenere.
Ieri, comunque, Beppino Mosso (difeso dall´avvocato Daniela Conzatti) è tornato a processo con tanto di aggravanti e di recidiva.
Davanti al giudice Riccardo Dies sono sfilati numerosi testimoni, tra cui due parroci, i carabinieri e alcuni fedeli. In realtà, i «non ricordo» si sono sprecati a tal punto che, se la prossima udienza (il 20 luglio) i due nuovi testi (la sacrestana Elda Broz e il maresciallo dei carabinieri che ha condotto le indagini) non saranno più incisivi Mosso potrebbe anche uscire pulito dal procedimento.




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