Alla vigilia della partita con il Maldossi tutta la squadra era pronta a dare il massimo per vincere, ma anche ad accettare con la massima serenità una eventuale sconfitta. Dopo la gara però un pizzico di amaro in bocca è rimasto a tutti, giocatori e spettatori. Perdere contro i primi del gironi (ormai lo saranno fino alla fine) ci può stare, ma avendo condotto il gioco e il punteggio per tre quarti di gara il sentimento predominante del giorno dopo è il rammarico per un’occasione buttata via.

La partita si era aperta subito bene, con Amoni ispirato e preciso al tiro fin dall’inizio e Biselli pronto ad imitarlo sia nella grinta che nell’implacabilità dalla linea dei tre punti. In difesa l’imperativo di coach Ciaccio era di limitare Frullonie Ferrini; ci riusciva molto meglio col primo che col lungo, il quale sbagliava diverse conclusioni ma era sempre pronto a recuperare il rimbalzo e realizzare al secondo tentativo. Comunque la squadra ha sempre ribattuto colpo su colpo, con un’ottima serata al tiro da fuori (alla fine metteremo 10 bombe) e le prove più che dignitose dei lunghi, chiamati all’arduo compito di non far sentire l’assenza di Migliosi, secondo fonti ufficiose a casa con l’influenza (altre voci sostengono che il nome non fosse questo). Per tutto il primo tempo ci è riuscito tutto bene, Damiano Rossi si dimostrava ancora una volta un’ottima alternativa ad Amoni e Persichetti sembrava tornato finalmente ad essere un giocatore di basket. All’intervallo eravamo avanti di tre, ma soprattutto c’era la sensazione di poter controllare l’avversario.

Se qualcuno avesse pensato che nel secondo tempo le cose sarebbero cambiate, era la mano ancora caldissima di Amoni a farlo ricredere. In più, se il mirino del play era calibrato sul tiro da tre, quello di Alessio Rossi aveva la misura perfetta del tiro libero (chiuderà col 100% nel fondamentale). Ma dall’altra parte Frulloni capiva che era ora di uscire dalla “limitazione” e metteva 12 punti nel solo terzo quarto, permettendo al Maldossi di affiancarci all’ultimo intervallo.Negli ultimi 10 minuti la dimostrazione che nei momenti decisivi abbiamo ancora da imparare: le nostre bocche da fuoco si inceppano, mentre loro hanno ancora le polveri asciutte e mettono tre bombe anche con gente che non aveva fin lì segnato e in generale in alcune situazioni ci siamo dimostrati meno determinati del Maldossi. Comunque anche la sfortuna ha giocato contro di noi, quando a 35 secondi dalla fine, sul 70-68 per i nostri avversari, Steinbichler recupera un rimbalzo facile facile, ma la sua mano sbatte contro la spalla di Biselli, che per la prima volta da quando gioca non si è fiondato come una furia sulla palla, e quest’ultima ha ruzzolato mesta mesta fuori dal campo. Sarebbe stata la palla del possibile pareggio, si è trasformata nella fine della partita. Costretti al fallo sistematico, loro mettono 5 dei 6 tiri liberi concessi e non c’è più niente da fare, né per la partita né, purtroppo, per il primo posto del girone.

Possiamo recriminare sull’assenza di Migliosi e dire che con lui si sarebbe probabilmente vinto, sulla prova sicuramente condizionata dall’influenza di Verzini o sulla serata stranamente opaca di Tintori, ma resta la convinzione che i giocatori in campo avrebbero potuto battere un’avversaria sulla carta più forte. Ci servirà da esperienza, perchè se è sfumata la possibilità d’andare ai nazionali, abbiamo ancora tre partite e soprattutto i play off davanti a noi!