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Spaccanapoli vista dall'alto

UNA VISITA TRA LE STRADINE DEL CENTRO ANTICO DELLA CITTÀ, PER CONOSCERE L'IMMENSO PATRIMONIO STORICO-ARTISTICO DEL NUCLEO GRECO-ROMANO, MA SOPRATTUTTO LA STRATIFICAZIONE ANCHE UMANA E CULTURALE CHE LA STORIA HA PORTATO E CHE ANCORA OGGI SI MANIFESTA.

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La visita si snoda lungo i vicoli del Centro Antico di Napoli e racconta gli aspetti storico-culturali sui quali si è sviluppata la Neapolis, opposta alla Palepolis, il primo originario nucleo abitativo, nato tra l'isolotto di Megaride, dove attualmente sorge il Castel dell'Ovo, e la collina di Pizzofalcone. Il Centro Antico di Napoli, invece (dichiarato dall'UNESCO "patrimonio dell'umanità"), ha subito una continua stratificazione, a partire dagli alessandrini provenienti dall'Egitto, e ancora oggi le vie principali della zona ricalcano gli assi viari greci e poi romani (i decumani e i cardini, tra cui, per intenderci, la celebre Spaccanapoli, la stradina della foto nella pagina).

Questa stratificazione continua ancora oggi, come dimostrato dall'uso che dei monumenti e dei palazzi i napoletani tuttora fanno, ed è per questo che il corpo greco-romano della città di Napoli, a differenza dei centri storici di altre città, continua ad essere il centro vitale delle attività cittadine, abitato da napoletani e non, ricchi e poveri, borghesi e operai, intellettuali, artisti, immigrati e studenti, ma certo non territorio ad esclusivo appannaggio di turisti e ricchi neo-proprietari stranieri.

 

ITINERARIO DI BASE

Il percorso di base da noi proposto è il seguente:

Partenza da piazza del Gesù, punto di cerniera tra la città antica greco-romana e gli ampliamenti ad occidente, iniziati in epoca altomedievale e definiti poi in periodo vicereale con il piano di don Pedro di Toledo. Nel periodo angioino era lì che si trovava la porta di ingresso alla città; nella prima metà del 1500 essa fu trasportata in corrispondenza dello sbocco della nuova via Toledo - vero e proprio asse portante dello sviluppo urbano - su largo Mercatello, la futura piazza Dante.

Si visiterà quindi la Chiesa del Gesù Nuovo, costruita nel XVI secolo per i gesuiti sull'area del rinascimentale Palazzo Sanseverino, di cui conserva la facciata in bugnato a punta di diamante. Progettata dal gesuita L.Valeriani, venne trasformata da Cosimo Fanzago secondo i canoni dell'architettura barocca.

A poche decine di metri c'è poi la Chiesa di Santa Chiara, eretta nel 1310 da Roberto d'Angiò e dalla regina Sancia, ultimata nel 1328. Nel 1330 il papa Giovanni XXII concesse indulgenze a chi la visitasse. La consacrazione della chiesa avvenne nel 1340 presenti gli arcivescovi di Brindisi, di Bari, di Trani, di Amalfi, di Conca, di Castellammare, di Vico, di Bojano, di Muro e di Melfi con l'elenco di tutti i principi presenti della casa reale degli angioini.

La seconda parte della visita consiste in una passeggiata lungo Spaccanapoli, la strada che segue in gran parte il tracciato del "DECUMANUS" della Neapolis greco-romana, chiamata comunemente "Spaccanapoli" perché a guardarla dal belvedere della certosa di San Martino divide in due parti quasi uguali quella che era la Napoli ottocentesca. "Spaccanapoli", che nel suo lungo ma stretto rettilineo assume oggi diversi nomi, era nel Medioevo e nel Rinascimento una delle strade più aristocratiche della città. Ha inizio all'angolo di Via Roma con la breve Strada Maddaloni alla quale è fiancheggiata, a destra dal Palazzo omonimo, ed a sinistra dal lato posteriore del Palazzo D'Angri.

Durante la passeggiata si visiterà via San Gregorio Armeno, la celebre strada dei pastori, una delle più caratteristiche strade di Napoli, un antico Cardine dove è concentrata la tradizione dell'arte presepiale. San Gregorio Armeno, con le sue botteghe, con le sue bancarelle, è il luogo del Natale napoletano.

Si procede poi con la visita al Duomo, la cui costruzione fu voluta da Carlo I d'Angiò, proseguì poi durante il regno di Carlo II (1285-1309) e fu completata nel primo ventennio del Trecento da Roberto d'Angiò. La Chiesa, danneggiata da vari eventi sismici, fu spesso restaurata e rimaneggiata e presenta quindi notevoli sovrapposizioni di stili. L'intervento che più di ogni altro trasformò l'impianto originario, fu quello del Seicento che sovrappose decorazioni barocche alle forme gotiche.

Con la visita al Duomo la passeggiata fa il suo giro di boa, per riprendere la passeggiata nel Decumano maggiore, l'asse principale dell'antica città... tra Chiese e Palazzi ricchi di fascino e ricordi. I decumani di Napoli sono stati definiti un "museo a cielo aperto", infatti essi potrebbero essere catalogati in tutte le tipologie museali: museo storico, museo archeologico, museo artistico, museo architettonico.

La passeggiata termina in piazza Bellini, cuore del centro antico, dove intorno al 474 a.C. viene fondata dai Greci - già installatisi in zona Flegrea (dove avevano dato vita a Cuma) - Neapolis, la città nuova, così chiamata per distinguerla dalla più antica Palepolis. Attualmente la piazza è anche un luogo molto in voga tra i napoletani per trascorrervi la sera.

 

LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE alla visita è di EURO 10 a partecipante, che comprende:

- Presenza del facilitatore lungo tutto il percorso e il tempo della visita

- iscrizione all'associazione il Vagabondo

- assicurazione contro gli infortuni

La quota di partecipazione non comprende tutti gli extra di carattere personale e tutto quanto non espressamente indicato poc'anzi.

Per chi vuole terminare la visita con il pranzo (o la cena) in trattoria/pizzeria, la quota di partecipazione totale (visita + pranzo) è di EURO 19.

La visita si svolge solo per gruppi di almeno 4 partecipanti e per un massimo di 10. In caso di gruppi inferiori a 4 partecipanti, la visita potrà svolgersi ugualmente ma con una quota di partecipazione maggiore.

Il 5% della quota da voi versata, come nostra abitudine, viene destinata al finanziamento di un progetto di sviluppo locale (Casa Irene, comunità di accoglienza di tipo familiare per minori) 

Per prenotare la tua visita o per avere ulteriori informazioni, inviaci una e-mail all'indirizzo viaggi@ilvagabondo.org 
oppure chiamaci allo 081-5447821 in orari d'ufficio

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FACILITATORE

Il facilitatore non è una guida turistica né vuole esserlo: è piuttosto una persona che conosce bene il territorio nel quale si effettua la visita, o perché ci abita da tanti anni, o perché “vive” quel territorio, o perché è a conoscenza di alcuni aspetti particolari (architettonici, artistici, aneddoti della vita degli abitanti...).
Egli vi introduce quindi nella vita quotidiana della città, vi spiega le sue mille contraddizioni, vi narra di fatti accaduti, vi presenta persone in carne ed ossa, vi fa sentire meno estranei di quanto non siate, vi consiglia qualcosa da vedere, da sentire, da mangiare...

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TRASPORTO - Autobus ecologici quando possibile, in generale prediligiamo i mezzi pubblici e i nostri piedi. Possibili le bici se ce le chiedete ed auto private solo se necessario.

DURATA - Alla fretta tipica di chi vuol vedere tutto anche se male, preferiamo la calma che consente di gustarsi anche la sosta, anche la novità dell'incontro come dell'imprevisto.

ALLOGGIO - Strutture ricettive che siano conformi ai criteri del turismo ecologico e sostenibile. Sobrietà, accoglienza, calore umano e pulizia. Escludiamo strutture di grosse catene alberghiere o di multinazionali.

VITTO - Il cibo è parte di rilievo della cultura locale, per cui rappresenta una parte importante della nostra offerta. Preferiamo locali dove sia possibile gustare cibi genuini in tranquillità. 

CONTATTO - Girare per i monumenti senza conoscere anche chi vive loro attorno è come fare un viaggio virtuale, tanto vale restarsene a casa a vedere un documentario in TV.  

SHOPPING - Perché no? E, se possibile, acquistando prodotti e oggetti tipici, legati alla tradizione, al luogo e alle attività reali, magari con un occhio di riguardo ai settori a rischio di scomparsa.

E inoltre ad ogni "tour" è sempre legato un momento di promozione di un progetto di sviluppo locale.

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Durante l’anno promuoviamo quelle realtà (gruppi, associazioni, cooperative) che si distinguono per le loro attività nel sociale volte a incidere sulla realtà territoriale e non limitate a tappare i buchi che il nostro stato sociale lascia aperti qua e là.

Inoltre, parte della quota da voi versata per partecipare ai nostri "week-end veraci" viene destinata ad uno di questi progetti locali.

Durante la visita a Napoli è possibile incontrare i protagonisti di tali progetti che di anno in anno ci accompagnano lungo il nostro percorso.

In questo periodo tale quota viene destinata a Irene '95, cooperativa di solidarietà sociale a.r.l. ONLUS, che gestisce la Casa Irene, comunità di accoglienza di tipo familiare per minori. Nata nel 1994 in ambito Caritas con l'obiettivo di operare con e per gli immigrati e tutte le persone in difficoltà, ha visto negli anni specializzare le proprie professionalità rispetto al settore dei minori a rischio.

Le attività che svolge sono soprattutto di educazione territoriale in contesti socio-ambientali a forte rischio di criminalità e devianza per tutti i ragazzi e i giovani, per i quali e con i quali si progettano itinerari di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.

Tra gli obiettivi educativi vi sono:

  • Accogliere i ragazzi in un ambiente sereno, come in una vera famiglia, dando fiducia a chi, sfiduciato, deluso e stanco, ha bisogno di incontrare un volto amico disposto ad ascoltare e a fare un pezzo di strada insieme.

  • Reinserire gradualmente i ragazzi nella famiglia di origine o in famiglie affidatarie o adottive.

  • Aiutarli a far emergere le proprie capacità e a sviluppare le proprie potenzialità, come cittadini attivi piuttosto che passivi e assistiti.

  • Costituire un osservatorio intelligente sul territorio che sappia intus legere (leggere dentro, in profondità) allo stesso tempo nella povertà delle molteplici situazioni di disagio dei ragazzi e delle loro famiglie e nella ricchezza delle risorse che gli stessi ragazzi, le loro famiglie e quanti a titolo diverso operano sul territorio rappresentano.

  • Promuovere nella comunità locale la cultura dell'accoglienza e della solidarietà perché i problemi dei bambini siano presi in carico dalla comunità locale e dalle istituzioni.

  • La Casa Irene è a Mariglianella (NA), in via Umberto I, 290
    Tel. e fax 081 8854613
    La segreteria è invece a Pomigliano d'Arco (NA), via Trieste, 1
    Tel. e fax 081 8845654 / E-mail: irene95@interfree.it 

    Se volete sostenere le attività di Irene '95:
    c/c bancario 13625-67    CAB 40070 - ABI 1030
    Monte Paschi di Siena
    Ag. di Pomigliano d'Arco

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