RISOLUZIONE
DEL PARLAMENTO EUROPEO SU UN APPROCCIO DI COOPERAZIONE PER IL FUTURO DEL
TURISMO EUROPEO
14 MAGGIO 2002
Il
Parlamento europeo,
– vista la comunicazione (COM(2001) 665 – C5-0077/2002),
– vista la relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento
europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle Regioni
"Seguiti del Consiglio europeo del 21 settembre: situazione del settore
turistico europeo" (COM(2001)668),
– visto l'articolo 3, primo comma, lettera u), del trattato CE,
– viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio sul "Turismo
per tutti", documento 11894/01,
– vista la sua risoluzione del 18 febbraio 2000 sulla comunicazione della
Commissione "Potenziale del turismo per l'occupazione - seguito delle
conclusioni e raccomandazioni del Gruppo ad alto livello sul turismo e
sull'occupazione" ,
– visto l'articolo 47, paragrafo 1, del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per la politica regionale, i
trasporti e il turismo i pareri della commissione giuridica e per il mercato
interno, della commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca
e l'energia, della commissione per gli affari sociali e l'occupazione e
della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei
consumatori (A5-0152/2002),
A.
considerando l'importanza capitale del settore del turismo nell'Unione
europea, che rappresenta il 5% circa del PIL (percentuale che, se si
considera l’attività generata in altri settori come i trasporti e la
distribuzione, raggiunge il 12% del PIL) e dell'occupazione e che registra
un forte sviluppo, destinato a proseguire,
B. considerando che l'Europa resta tuttora la destinazione più importante
del turismo mondiale, ma che la sua posizione relativa è in calo negli
ultimi anni, nonché il numero crescente di europei che scelgono come
destinazione turistica paesi al di fuori dell’Unione europea,
C. considerando il carattere positivo della possibilità crescente per i
consumatori di accedere ai prodotti turistici,
D. considerando che il turismo è un settore economico in continua
espansione a livello europeo e mondiale, sotto il profilo sia della
produzione che dell'occupazione, e che, per numerose città, regioni e
comuni dell'Unione, esso rappresenta una risorsa economica e culturale di
grande rilevanza,
E. considerando l'impatto positivo che, dopo la libera circolazione dei
cittadini, ha avuto nella vita quotidiana dei cittadini comunitari l'euro,
nonché la necessità di concretizzare altri elementi fondamentali di una
dimensione veramente comune della vita in Europa,
F. considerando che il settore del turismo offre oggi ed offrirà in futuro
possibilità di occupazione importanti e varie, sia agli uomini che alle
donne e che la politica dell’occupazione nel settore turistico deve essere
volta a sostenere strategie di miglioramento della qualità del lavoro e a
ridurne la precarietà,
G. considerando che, in una prospettiva europea, è necessario unire gli
sforzi e coordinare azioni che rafforzino le iniziative sviluppate da
ciascuno dei quindici Stati membri,
H. considerando che numerose misure dell'Unione europea hanno un impatto
diretto o indiretto sul settore turistico e che è necessario tenere conto
delle considerazioni turistiche nei processi decisionali comunitari,
I. considerando che, nella revisione della politica di coesione economica e
sociale, è necessario valorizzare maggiormente il ruolo del turismo in
quanto attività economica in grado non solo di svolgere una funzione di
riequilibrio socioeconomico territoriale, ma anche di agire come fattore di
sviluppo attraverso l’effetto moltiplicatore delle attività produttive
agricole e delle attività artigianali e industriali,
J. considerando che per talune regioni dell’Unione in ritardo di sviluppo,
in particolare le regioni ultraperiferiche, il turismo rappresenta la
principale industria in termini di entrate e contribuisce, in larga misura,
agli sforzi di convergenza delle loro economie verso il tasso medio di
sviluppo comunitario,
K. considerando, di conseguenza, che il turismo sviluppato in modo
consapevole nel lungo termine, deve rappresentare per l’economia locale
una fonte di reddito e di occupazione durevole e contribuire alla
salvaguardia del patrimonio paesaggistico, culturale, storico e ambientale
delle regioni dell’Unione,
L. considerando le carenze per quanto concerne l’armonizzazione delle
legislazioni degli Stati membri in materia di applicazione di un tasso IVA
ridotto ai servizi a forte intensità di manodopera, in particolare nel
settore della ristorazione,
M. considerando che le differenze geografiche, storico-culturali ed
ambientali sono da considerarsi una ricchezza e costituiscono un importante
elemento di attrazione turistica proprio delle regioni della Comunità;
considerando inoltre che l'Unione europea deve assumersi l'impegno di
sostenere tutte le azioni che mirano a promuovere e a valorizzare queste
specificità,
N. considerando che il turismo di massa in zone sensibili come, ad esempio,
le regioni costiere e di montagna, può rappresentare una minaccia per
l'ambiente locale e le risorse culturali, se l'afflusso dei turisti e lo
sviluppo urbano non sono gestiti in modo adeguato,
O. considerando che il turismo è percepito sempre di più nella nostra
società come un diritto sociale, il che da un lato comporta il
riconoscimento delle esigenze di talune categorie sociali come i portatori
di handicap o i meno favoriti e, dall'altro, prefigura un grande potenziale
supplementare da sviluppare verso settori come i pensionati, i giovani e le
attività attualmente marginali, ma promettenti, come il turismo rurale,
ambientale, termale, i campi di lavoro di interesse sociale per i giovani,
ecc., che possono contribuire a porre rimedio al carattere stagionale
dell’attività turistica e favorire la conoscenza reciproca delle nostre
popolazioni,
P. considerando l’importanza del turismo come vettore di pace e il suo
ruolo fondamentale nello sviluppo economico di alcune regioni periferiche
dell’Unione europea,
Q. considerando che la comunicazione tra i singoli attori, in particolare le
PMI, è molto limitata a livello regionale, nazionale e, soprattutto,
internazionale e che in questo modo è resa difficile una azione unitaria o
accade persino che gli attori si ostacolino a vicenda,
R. considerando la difficoltà dell'attuale congiuntura, soprattutto dopo
l'11 settembre 2001, marcata per la prima volta dalla convergenza di
differenti aspetti negativi in atto contemporaneamente: la crisi delle
principali economie mondiali, UE, Stati Uniti e Giappone, la crisi del
trasporto aereo, la crisi di fiducia dei cittadini e la crisi delle imprese
turistiche, confrontate nel contempo con le esitazioni dei consumatori e con
la forza di taluni grandissimi operatori, i quali tentano di trarre profitto
dalle difficoltà del momento,
S. considerando che i dati recentemente annunciati dall'Organizzazione
mondiale del turismo (OMT), nella sua relazione 2001, esigono una reazione
forte di rilancio al fine di ridare fiducia (i dati mostrano un calo
preoccupante delle attività turistiche nel mondo nel corso degli ultimi tre
mesi dell'anno, -24% in America e Asia meridionale, -30% nel Medio Oriente,
-6% in Europa e -11% a livello mondiale),
Una
strategia europea per il turismo
1. accoglie con favore i due documenti della Commissione, del 13
novembre 2001, e li giudica un segnale concreto della volontà di
rilanciare, a livello europeo, un settore di grande rilevanza per l'economia
e la vita sociale;
2. accoglie favorevolmente l'inserimento del turismo tra le politiche e le
misure comunitarie ed auspica che detto inserimento si effettui in modo
rapido;
3. insiste sulla necessità di un approccio integrato della Commissione a
tutte le misure politiche che hanno ripercussioni sul turismo; chiede
pertanto, vista la natura trasversale delle tematiche del turismo, che le
direzioni generali coinvolte (trasporti, politica regionale, occupazione,
ambiente, politica sociale, protezione dei consumatori, istruzione e
cultura, ecc.) si impegnino per porre rimedio al carattere frammentario
della programmazione attuale e per meglio orientare ed integrare i programmi
comunitari volti a garantire lo sviluppo sostenibile del settore e la
coesione verticale tra le regioni, i governi nazionali e le istituzioni
comunitarie; ritiene a tal fine necessario effettuare una valutazione
dell'impatto aziendale di tutte le misure adottate dalla UE aventi effetti
di rilievo sul turismo, in modo che tutte le azioni in tale direzione
risultino vantaggiose per il turismo sostenibile e responsabile;
4. ritiene indispensabile che, nel nuovo processo di discussione del
programma annuale della Commissione europea con il Parlamento europeo, sia
presentata un'intera serie di misure in corso e da proporre che riguardino
direttamente il settore del turismo;
5. invita la Commissione e il Consiglio a garantire il ruolo essenziale del
Parlamento europeo nel metodo aperto di coordinamento;
6. esprime il proprio fermo sostegno all'istituzione di un Forum europeo del
turismo, che a livello europeo possa profilarsi come interfaccia per
promuovere e migliorare la cooperazione tra i professionisti del turismo e
tutti gli operatori interessati, nello spirito di un approccio cooperativo
per il futuro del turismo, quale proposto dalla Commissione; auspica inoltre
il rafforzamento del ruolo del Comitato consultivo per il settore del
turismo a livello comunitario con la partecipazione delle associazioni
europee dei consumatori e di protezione del patrimonio culturale e
ambientale;
7. chiede che il Forum si riunisca in pubblico almeno una volta all'anno e
che, in relazione a settori sensibili per il turismo, i Commissari
responsabili delle decisioni riguardanti direttamente o indirettamente il
turismo possano discutere con i rappresentanti dell'industria e le
associazioni turistiche;
8. chiede che, nell’ambito del Forum e parallelamente alla discussione sui
temi prioritari per il settore, siano creati, come propone la Commissione,
forum di discussione in cui avvenga lo scambio di informazioni (iniziative
comunitarie a favore del turismo a partire da altre aree, come Cultura 2000,
Interreg, ecc.), buone prassi ed esperienze pilota;
9. sottolinea che la possibilità di accedere agevolmente ad informazioni
comparabili in tutta l'Unione europea è molto facilitata, qualora esistano
procedure di valutazione e marchi uniformi ed invita la Commissione a
favorire la definizione di norme di riferimento in tal senso, stimolando e
catalizzando le iniziative del settore senza tuttavia sostituirsi ad esso;
tale aspetto acquisisce un'importanza del tutto particolare nella
prospettiva del futuro ampliamento dell'Unione ai paesi dell'Europa centrale
e orientale, con i quali è già ora possibile procedere a una
concertazione;
10. ritiene pertanto necessario migliorare ulteriormente la qualità
dell’informazione diffusa e degli indicatori prodotti mettendo in evidenza
la credibilità dei dati e la loro piena integrazione nei conti nazionali al
fine di fornire una visione complessiva dell’industria del turismo e delle
attività che la compongono;
11. ritiene che il prossimo ampliamento dell’Unione europea apra nuove
prospettive per il turismo europeo non solo per l’aumento del numero di
turisti di questi paesi che verranno a visitare l’Unione europea, ma anche
per l’importanza che l’industria già riveste e rivestirà in futuro nel
rispettivo sviluppo economico e sociale;
12. esprime il suo interesse a progredire nell’adozione di misure in grado
di rispondere efficacemente alle sfide a cui deve far fonte il settore e
preparare il terreno per un’azione futura che possa permettere
all’Europa nel suo insieme di restare la prima destinazione turistica del
mondo; chiede in questa prospettiva che sia sostenuta la creazione di un
programma quadro per il turismo a livello comunitario e sia attivata
un’apposita linea di bilancio, in grado di sviluppare coerentemente le
diverse misure previste, in particolare nei campi della formazione e della
promozione dell’innovazione;
13. chiede che nella discussione relativa all’armonizzazione fiscale
nell’Unione europea ne sia analizzata l’applicazione nel settore
turistico;
14. insiste affinché gli organi governativi responsabili del turismo, nonché
quelli che coordinano il sistema bancario, adottino tutte le misure per far
sì che a partire dal 1° luglio 2002 sia applicato il regolamento (CE) n.
2560/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 dicembre 2001,
relativo ai pagamenti transfrontalieri in euro e che tutti i turisti della
zona euro abbiano la garanzia di una trasparenza assoluta per quanto
riguarda i pagamenti fatti con carta bancaria ed esorta la Commissione a
continuare a fare uso di tutti gli strumenti a sua disposizione e ad
adottare le misure necessarie per garantire che i costi delle operazioni
transfrontaliere vengano allineati quanto più possibile ai costi delle
operazioni nazionali, rendendo così tangibile e trasparente per i turisti
il concetto di zona euro quale spazio interno dei pagamenti;
Per
un turismo sostenibile
15. chiede che per il futuro, seguendo gli orientamenti principali delle
politiche comunitarie e le conclusioni del Consiglio europeo di Göteborg
del 15 e 16 giugno 2001, si sviluppi un turismo sostenibile, di qualità,
competitivo e aperto a tutti, che non prescinda dal rispetto delle capacità
di accoglienza dei siti naturali e culturali; a tale riguardo, sottolinea la
necessità di migliorare la consapevolezza degli operatori privati degli
impatti sociali e ambientali del turismo grazie allo scambio di conoscenze e
buone pratiche mediante lo sviluppo di reti di informazione;
16. osserva che il turismo può essere fondamentale per la rigenerazione di
un'intera comunità e invita la Commissione e il Consiglio a garantire che,
nell'attuazione di strategie di sviluppo economico sostenibile, sia preso in
considerazione il ruolo delle autorità locali e regionali;
17. è convinto che lo sviluppo del turismo debba essere assolutamente
accompagnato da politiche orientate all’utilizzo, alla promozione e alla
valorizzazione delle risorse ambientali, artistiche, storiche e culturali;
18. ritiene necessaria la promozione di programmi e aiuti volti a far sì
che tutti i settori e gli operatori della catena turistica, compresi gli
enti locali e regionali, definiscano i propri programmi di turismo
sostenibile tenendo presenti le potenzialità dei siti, l’identificazione
delle risorse naturali, gli spazi protetti, il patrimonio culturale e gli
elementi specifici nonché la messa a punto di programmi volti a
rivalorizzare e immettere sul mercato le potenzialità delle regioni meno
conosciute;
19. ricorda la necessità di sviluppare infrastrutture di trasporto
efficienti e sostenibili anche al fine di agevolare l'accesso alle regioni
lontane, come le località di montagna e le isole;
20. reputa al riguardo che il "Libro bianco - La politica europea dei
trasporti fino al 2010: il momento delle scelte" (COM(2001) 370) non
presti sufficiente attenzione alle conseguenze dell'aumento del traffico
legato al turismo;
21. invita la Commissione a inventariare e valutare le misure necessarie per
garantire l'accessibilità dei principali siti turistici;
22. si compiace dell'iniziativa della Commissione di porre in atto un'Agenda
21 per la promozione dello sviluppo sostenibile delle attività turistiche
ed auspica il pieno coinvolgimento di tutte le parti interessate; chiede che
sia promosso, nell'ambito di queste attività, il sistema di gestione e
audit ambientale (EMAS), altresì aperto dal 2001 alle amministrazioni
locali;
23. si dichiara molto favorevole alla promozione, nell’ambito
dell’Agenda 21, di iniziative concrete che favoriscano un’attività
turistica sostenibile quali la concessione di etichette per i servizi e gli
operatori turistici (tour operator, settore alberghiero, agenzie, guide
turistiche, comuni, ecc.), misure fiscali destinate a finanziare misure di
correzione degli impatti negativi del turismo, pratiche di gestione
integrata delle zone sensibili (zone costiere, zone di montagna, ecc.) e
l’integrazione della funzione turistica in altre attività economiche;
24. chiede alla Commissione di esaminare l’impatto del turismo europeo sui
paesi sottosviluppati e di incentivare azioni e pratiche turistiche che
promuovano la coesione economica e sociale in questi paesi di destinazione;
25. ritiene che, per elaborare indicatori di turismo sostenibile, sia
necessario integrare i criteri e le raccomandazioni della Carta europea del
turismo sostenibile firmata da tutti gli Stati membri;
26. chiede l’elaborazione di un terzo manuale che funga da documento di
orientamento che definisca e applichi il criterio di base del turismo
sostenibile nonché la gestione dei rischi nei siti;
Una
risorsa per l'occupazione
27. evidenzia di nuovo il ruolo e il contributo del turismo nella
prospettiva della sfida lanciata al Consiglio europeo di Lisbona del 23-24
marzo 2000 di trasformare l'Europa in una regione della piena occupazione,
con una struttura vitale e competitiva, in particolare per le regioni in
ritardo di sviluppo tra cui, in particolare, le regioni ultraperiferiche;
ricorda al riguardo che le attività turistiche sono caratterizzate da una
notevole utilizzazione di manodopera, soprattutto stagionale, che deve
essere sempre più specializzata e quindi chiede e favorisce una formazione
professionale più avanzata tecnologicamente, la conoscenza delle lingue
oltre a una grande mobilità della manodopera;
28. invita gli Stati membri a favorire lo sviluppo dell’imprenditoria
femminile e giovanile nel settore del turismo e a promuovere l'accesso delle
donne e dei giovani alle nuove tecnologie e ai nuovi metodi di
organizzazione delle imprese turistiche;
29. si compiace della proposta della Commissione volta a individuare nuovi
tipi di turismo ed esorta la Commissione ad analizzare il ruolo che il
turismo sportivo può svolgere sia a livello di creazione di posti di lavoro
che di aumento del numero di visitatori;
30. propone la promozione di nuove forme di turismo che contribuiscano a
migliorare la stagionalità del settore attraverso il ricorso ai fondi
comunitari, come ad esempio l’agriturismo, il turismo della salute,
soprattutto quello termale, o il turismo sociale destinato non solo ai
lavoratori, ma anche ai giovani e ai pensionati che costituiscono mercati in
grande crescita potenziale; sottolinea la necessità di lottare contro il
turismo sessuale e i suoi derivati e chiede che siano adottate sanzioni
contro i professionisti che avallano tali pratiche vendendo prodotti
turistici a questo fine;
31. chiede che si ponga maggiormente l'accento sulla qualità dei posti di
lavoro creati nel settore del turismo, concentrandosi sulla formazione, lo
sviluppo di strutture di carriera, il riconoscimento dei diplomi, la
protezione di quanti svolgono un lavoro precario e la lotta contro il lavoro
sommerso;
32. invita gli Stati membri a garantire un ruolo importante al turismo nei
loro piani nazionali di azione in materia di occupazione in modo da
sfruttare tutte le possibilità che lo sviluppo turistico potrebbe offrire
per creare posti di lavoro sostenibili e di alta qualità e limitare le
conseguenze negative dell'attuale congiuntura economica e politica;
33. insiste sulla necessità di collegare le azioni proposte a quelle del
programma pluriennale per le PMI, in particolare nei campi della formazione
e della promozione dell'innovazione, elementi essenziali delle conclusioni
del Consiglio europeo di Lisbona che la comunicazione della Commissione non
tratta direttamente;
34. si compiace che la Commissione riconosca che la mancanza di risorse
umane idonee per determinate professioni e qualifiche costituisce una sfida
per il settore del turismo, esprime il proprio rammarico per la mancanza di
proposte chiare intese a far fronte a tale fenomeno; invita la Commissione a
realizzare uno studio sulla necessità di risorse umane per settore e
regione, tenendo in conto le sfide attuali e future e il quadro di una
politica generale del turismo a livello nazionale e regionale; invita gli
Stati membri ad avvalersi di tutte le possibilità offerte dal Fondo sociale
europeo per una formazione professionale adeguata e per l'apprendimento di
lingue straniere;
35. evidenzia altresì che le imprese turistiche europee, rispetto al
panorama internazionale, sono caratterizzate dalle piccole dimensioni (microimprese,
imprese familiari e PMI), condizione che, in assenza di un’armonizzazione
giuridica e fiscale a livello europeo, le rende meno competitive;
36. invita la Commissione, in collaborazione con il Centro europeo per lo
sviluppo della formazione professionale (CEDEFOP), a proporre modelli di
qualità e di controllo nel settore della formazione del personale secondo
le necessità dei mercati locali di lavoro e dei progressi tecnologici;
invita inoltre il CEDEFOP a facilitare i partenariati e il dialogo tra gli
istituti di formazione e l'industria turistica onde istituire la sinergia
necessaria tra l'apprendimento e l'esperienza professionale;
37. invita la Commissione ad elaborare una comunicazione sul riconoscimento
delle qualifiche professionali dei lavoratori nel settore del turismo, a
livello europeo e nazionale;
38. esprime il proprio rammarico per il mancato accordo tra le parti sociali
relativamente all'istituzione di una direttiva per il miglioramento delle
condizioni lavorative a livello di occupazione temporanea, tuttavia si
compiace della proposta della Commissione e si riserva la facoltà di
illustrare nel quadro del suo parere le esigenze specifiche dei lavoratori
del settore turistico;
Una
risposta positiva a una congiuntura difficile
39. esprime ferma fiducia sull'utilità di un'azione di promozione, a
livello comunitario, dell'Europa in quanto destinazione turistica, mediante
il sostegno alle PMI, in particolare per quanto riguarda la loro messa in
rete, anche sulla base di avvenimenti a livello nazionale (ad esempio i
prossimi giochi olimpici di Atene del 2004 o gli itinerari europei storici o
culturali), che possono rivelarsi più efficaci di qualsiasi azione condotta
a livello nazionale, livello al quale le azioni possono piuttosto
neutralizzarsi; propone altresì di aumentare la visibilità e la promozione
della destinazione Europa tramite un adeguato utilizzo del sistema delle
rappresentanze dell’Unione europea nel mondo;
40. chiede alla Commissione europea di proporre un programma promozionale da
realizzare all’esterno delle frontiere dell’Unione europea cui
partecipino gli Stati membri ed eventualmente i paesi candidati
all’ampliamento che si dimostrino interessati;
41. chiede alla Commissione europea di utilizzare le proprie campagne di
promozione dell’euro all’esterno dell’Unione europea per illustrare i
vantaggi che i turisti otterranno utilizzando la stessa moneta in gran parte
dei paesi dell’Unione;
42. considera essenziale l'istituzione di conti satelliti del turismo (CST),
come suggerisce la Commissione nella sua comunicazione, secondo le
indicazioni dell'OMT, dell'OCSE e di Eurostat, per poter conoscere ed
apprezzare al meglio lo sviluppo delle attività turistiche negli Stati
membri della Comunità; è convinto, d’altronde, che uno strumento di tale
importanza non possa essere lasciato alla buona volontà degli
amministratori nazionali e debba essere oggetto di un’iniziativa quadro a
livello comunitario;
43. invita la Commissione a garantire che le autorità locali e il settore
privato partecipino pienamente all'introduzione delle misure e dei regimi
per il buon utilizzo degli strumenti comunitari finanziari e non finanziari
(misura 6);
44. ritiene necessario che, di fronte alla crisi dei trasporti aerei (le
compagnie aeree comunitarie hanno registrato un calo delle attività pari al
17,6% negli ultimi 111 giorni del 2001 rispetto al 2000, con un decremento
del fatturato di 3,4 miliardi di euro), le istituzioni dell’Unione trovino
una risposta strategica;
45. chiede che i mezzi amministrativi comunitari (attualmente esiste solo
un'unità "Turismo") abbiano un volume adeguato ai compiti da
svolgere e che l'Europa si crei un'opportunità per realizzare le proprie
ambizioni; tale potenziamento delle strutture, delle risorse umane e dei
mezzi della Commissione consentirà alla stessa di:
– operare efficacemente e tempestivamente nell’ambito della
consultazione interservizi per far sì che le misure proposte dalle
differenti direzioni generali in relazione ad altre politiche della Comunità
europea prendano adeguatamente in considerazione la dimensione turistica e
la specificità delle imprese che caratterizzano il sistema turistico (PMI),
anche attraverso un’adeguata analisi costi-benefici;
– stabilire un efficiente raccordo con le autorità del turismo e le
rappresentanze professionali significative del settore, sia a livello
europeo che nazionale;
46. chiede alla Commissione di avanzare, con la massima sollecitudine,
proposte che consentano di inserire la ristorazione ed eventualmente altri
servizi turistici non ancora ammissibili a tale misura, nell’elenco dei
settori di attività suscettibili di beneficiare, a titolo permanente,
dell’applicazione di un tasso ridotto di IVA, e ciò al fine di sviluppare
l’occupazione in tali settori, di modernizzare tali professioni e di porre
il turismo europeo in una posizione più favorevole nei confronti della
concorrenza internazionale;
47. chiede alla Convenzione che si sta impegnando sull'avvenire dell'Europa
di valutare accuratamente l'esigenza, per il settore turistico, di avere una
solida base giuridica che possa imprimere forza alle azioni comunitarie,
inserendo nel trattato una vera e propria politica comune del turismo la
quale, accentuando le differenze essenziali tra i paesi e le regioni,
consentirebbe di varare misure coordinate per lo sviluppo del turismo
europeo, nel rispetto del principio di sussidiarietà e anche al fine di
promuovere il turismo europeo nei paesi terzi;
48. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla
Commissione, al Consiglio, al Comitato economico e sociale, al Comitato
delle Regioni, al CEDEFOP e ai governi e parlamenti degli Stati membri.
Parlamento Europeo
14/5/2002