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DISCORSO DEL VICE SEGRETARIO GENERALE DELLE NAZIONI UNITE, LOUISE FRECHETTE, IN OCCASIONE DELLA CERIMONIA DI APERTURA DELL'ANNO INTERNAZIONALE DELL'ECOTURISMO
NEW YORK, 28 GENNAIO 2002

 

E’ un gran piacere per me essere con voi in occasione del lancio dell’Anno Internazionale dell’Ecoturismo. Questo piacere lo devo in parte al Segretario Generale che avrebbe voluto essere presente qui oggi, ma è dovuto andare a Tokyo per assistere alla conferenza dei donatori per l’Afghanistan ed è, in questo momento, in viaggio in quell’area.

Come voi sapete, provengo da un paese dove l’ambiente naturale è ancora molto integro. Ci sono in Canada grandi distese ancora selvagge, fauna e flora abbondanti, vaste praterie, laghi e foreste secolari, la cui bellezza spettacolare attira ogni anno un numero crescente di turisti. Tuttavia questo ambiente grandioso è un dono fragile. Una sua gestione errata potrebbe deteriorarlo irrimediabilmente.

E’ per questo che sono contenta che il 2002 sia stato dichiarato Anno Internazionale dell’Ecoturismo. E’ importante sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo l’impatto del turismo sul patrimonio naturale e culturale e promuovere un turismo responsabile.

Le persone non hanno mai viaggiato tanto per piacere come ora. In numerose destinazioni molto frequentate l’impatto negativo del turismo non è stato mai così visibile:

Nel corso degli ultimi due decenni, "l’ecoturismo" ha acquisito una crescente popolarità nel mondo intero. Sempre più i turisti vogliono lasciare i sentieri battuti per partire alla scoperta di nuove sensazioni e nuovi luoghi da esplorare. Oggi, un gran numero di operatori offre delle "attività ecoturistiche". Tuttavia come il turismo di massa, l’ecoturismo , che si pratica sia in aree naturali incontaminate sia in quelle particolarmente fragili, può avere delle conseguenze devastanti se non è gestito correttamente. Più ancora di altre forme di turismo, l’ecoturismo irresponsabile mette in pericolo il patrimonio ambientale che è la sua ragion d’essere.

E’ così che molte organizzazioni non governative hanno sottolineato il rischio che l’Anno Internazionale contribuisca a promuovere forme incontrollabili di ecoturismo che possano avere un impatto negativo sull’ambiente naturale e socioculturale;

Queste preoccupazioni sono legittime.

Tuttavia credo che se lavoreremo insieme, l’Anno Internazionale ci offrirà la possibilità di promuovere l’ecoturismo se non altro per la sua capacità di preservare le ricchezze naturali, in maniera tale da identificare i modi per minimizzare gli effetti negativi.

E’ un obiettivo che possiamo raggiungere con la cooperazione e il pieno coinvolgimento di tutte le parti - i governi, le organizzazioni non governative, il settore privato, in particolar modo l’industria del turismo, le comunità di accoglienza e, ben inteso, i turisti stessi. E’ necessario che tutti si rendano conto che la continuazione delle attività turistiche ambientali dipende dalla tutela delle aree naturali particolarmente fragili.

Ogni paese e ogni regione ha le sue caratteristiche, che dovrebbero essere prese in considerazione nello sviluppare un progetto di ecoturismo. Inoltre, credo che possiamo convenire sui principi chiave e le linee guida per lo sviluppo e la gestione dell’ecoturismo, che sono stati identificati dalla Organizzazione Mondiale del Turismo, le Nazioni Unite e altri organismi internazionali:

Le attività connesse al turismo costituiscono il settore economico più vasto al mondo, contribuendo, direttamente e indirettamente, approssimativamente al 7% della produzione mondiale — una cifra che può essere molto più alta nei paesi in via di sviluppo- e fornendo milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. Per molti paesi —in particolare nel mondo in via di sviluppo — il turismo è una delle maggiori fonti di reddito e di lavoro.

Oggi l’ecoturismo rappresenta una percentuale relativamente piccola sul totale delle partenze turistiche dai paesi sviluppati, ma una significativa percentuale degli arrivi e delle connesse entrate economiche nel mondo in via di sviluppo. Inoltre, è una delle componenti dell’industria turistica in più rapida crescita e ha un grande potenziale di sviluppo economico, specialmente nelle aree più remote dove esistono poche altre possibilità.

L’ecoturismo è gestito principalmnte da piccole imprese e può essere da stimolo alle capacità imprenditoriali nelle comunità locali. Ne possono beneficiare anche altri settori economici di piccola scala: l’agricultura e la produzione di cibo tradizionali, l’artigianato e i tessili. L’ecoturismo può contribuire a far rimanere le popolazioni nelle aree rurali assicurando posti di lavoro sia per le persone molto qualificate che non qualificate e promuovere lo sviluppo di infrastrutture di base in località remote.

Propriamente programmato, sviluppato e gestito, l’ecoturismo può aiutare a migliorare lo standard di vita delle popolazioni locali e allo stesso tempo, favorire la conservazione degli ecosistemi naturali indispensabili alla vita sul nostro pianeta.

L’Anno Internazionale dell’Ecoturismo offre l’opportunità di condividere le pratiche più ottimali e di successo dell’ecoturismo. Lasciate che vi ricordi che il 2002 è anche l’Anno Internazionale della Montagna. Le montagne sono la seconda destinazione turistica a livello mondiale e in molti casi particolarmente ben in sintonia con l’ecoturismo.

L’evento principale dell’Anno sarà il Vertice Mondiale che si terrà dal 19 al 22 maggio a Quebec City, Canada. Questo Vertice offrirà un’ opportunità unica a tutti i soggetti interessati di esprimere le loro opinioni su come assicurare che l’ecoturismo generi effettivamente i benefici economici, sociali e ambientali che ci si attende.

Le conclusioni del Vertice e le sue raccomandazioni saranno riferite in occasione del Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, a Johannesburg, Sud Africa, alla fine di agosto — un evento importantissimo volto ad assicurare il benessere sociale, economico e ambientale delle generazioni presenti e future.

La sostenibilità ambientale rappresenta una sfida per tutti. Se non agiamo subito, comprometteremo la capacità del nostro pianeta di provvedere ai bisogni delle future generazioni.

Mi auguro che l’Anno Internazionale contribuirà a porre l’Ecoturismo su un giusto sentiero di sostenibilità e ad incoraggiare tutti i turisti del mondo a fare scelte di viaggio responsabili e informate, rispettose delle ricchezze naturali e culturali locali e delle pratiche turistiche sostenibili. Viaggiare all’estero è un’opportunità per imparare e arricchirsi. Facciamolo diventare un’esperienza vincente, dalla quale possano trarre beneficio anche le popolazioni locali e l’ambiente.


 

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