Clicca sulla campagna che ti interessa La campagna sulla Birmania a cura di A.I.T.R. CHE COSA SUCCEDE
BIRMANIA E TURISMO Per cercare di sanare seppure parzialmente il disastroso bilancio statale (circa 4.000 miliardi di debito estero), lo SLORC designò il 1996 "Visit Myanmar year". Il tentativo della giunta militare fu di cercare di dare una facciata "pulita" del paese, incrementando le entrate. Per preparasi a questo avvenimento venne organizzata una decisa operazione di maquillage per il paese, cercando di migliorare / ammodernare / adeguare alle esigenze del turismo internazionale le infrastrutture birmane. Un caso emblematico è rappresentato da Pegan, l'antica città birmana. Per prepararla al turismo di massa, nel 1990 5.000 persone che vivevano in questa città vennero allontanate e le loro case abbattute. Le uniche persone a cui è stato consentito di rimanere sono le guide e il personale degli hotel. Al resto della popolazione vennero fornite, in una località malsane, case di qualità scadente. Daw Aung San Su Kyi ritiene che gli investimenti stranieri e il turismo aiutino il regime militare a detenere il potere. Da tempo chiede di boicottare la Birmania dal punto di vista turistico, in quanto ritiene che il flusso della moneta straniera rafforzi il potere militare. Visitando il paese i turisti danno un diretto sostegno alla giunta militare, dal momento che le entrate servono per sostenere i militari. Il turismo in Birmania viene orchestrato con molta attenzione. I viaggi "fai da te" sono possibili, ma vengono scoraggiati; il turismo spesso prende forma con gruppi strettamente controllati. Il regime sta cercando di ridurre al minimo il contatto tra i visitatori stranieri e la gente del posto e Suu Kyi ha espresso il timore che la gente che viene trovata a conversare con gli stranieri possa essere punita. Suu Kyi non ha cambiato le proprie convinzioni riguardo al turismo. Nel marzo 1997 insisteva: " la gente dovrebbe aspettare a visitare la Birmania, sino a che questo paese non sarà diventato una società democratica dove la gente è sicura, dove c'è giustizia, dove esistono le regole della legge. Ci sarà un momento più favorevole per la visita e i turisti potranno viaggiare per tutta la Birmania con una coscienza più serena ". Più di recente (19 maggio 2000), con una risoluzione approvata a larga maggioranza, il Parlamento Europeo ha infine chiesto che siano bloccati gli investimenti delle imprese UE e il turismo europeo in Myanmar (ex Birmania). Le autorità di Rangoon sono state accusate di violazione dei diritti umani, intimidazione dei dirigenti dell'opposizione e del reclutamento di bambini-soldato. Molte delle nuove strutture turistiche sono state create, inoltre, utilizzando il lavoro forzato (fonte AITR). LA CAMPAGNA DI A.I.T.R. Si rivolge ai tour-operator, ai quali si chiede di non inserire la Birmania nei proprio cataloghi, e alle agenzie di viaggi italiane, alle quali si chiede di aderire alla campagna applicando sulla vetrina un adesivo tipo "No al turismo in Birmania - campagna AITR 1999", mentre all'interno dell'agenzia sarà possibile trovare materiale informativo sulla campagna. E' uscito inoltre un sostanzioso Dossier Birmania in Italiano, formato da una raccolta di articoli/denuncia pubblicati in questi ultimi anni su giornali e riviste del nostro paese. CAMPAGNE DI BOICOTTAGGIO IN CORSO Astenersi dall'acquisto di alcuni prodotti o servizi per esprimere così il proprio disappunto nei confronti della politica scarsamente attenta nei confronti dei diritti umani o dell'ambiente da parte di alcune aziende, è uno strumento potentissimo in mano ai consumatori. In questi ultimi anni negli anni si è dimostrato validissimo e particolarmente temuto da parte del mondo industriale. Per quanto riguarda la Birmania è iniziato, soprattutto negli Stati Uniti e nel Nord Europa, un movimento di opinione che ha iniziato a scoraggiare, con il boicottaggio di alcune bevande, prodotti petroliferi, elettronici, automobilistici, gli investimenti di alcune multinazionali in Birmania, contribuendo così a indebolire il potere economico dello SLORC, direttamente interessato all'afflusso di capitale straniero in Birmania. Grazie a questa pressione da parte dei consumatori, importanti multinazionali quali Pepsi Cola, Heinecken e Philips hanno deciso di rivedere la propria politica aziendale e di non investire più, per il momento, nel paese asiatico. Ora dunque (giugno 2000) la campagna di boicottaggio, grazie anche alla citata risoluzione del Parlamento Europeo, vive una fase di rilancio, anche attravero una lettera rivolta ai Tour Operator che è possibile scaricare anche da questo sito cliccando sul seguente file: letterabirmania.rtf PER ULTERIORI INFORMAZIONI VEDERE IL SITO SULLA CAMPAGNA:http://www.solidea.org/ospiti/birmania_index.html Milioni di bambini dai 6 ai 15 anni vengono costretti a prostituirsi. Succede in Asia, in Africa, in America Latina, nellEuropa dellEst. E i loro "clienti" sono, oltre ai pedofili, semplici turisti e uomini daffari dei paesi ricchi. Spesso, per un turista, il contatto con questi ragazzini/e avviene in un bar o su una spiaggia. Come se fosse una cosa normale. Paga per avere giocattoli sessuali da usare e gettare. Molti bambini, sfruttati dalle famiglie o da potenti organizzazioni criminali, muoiono di AIDS. Il Consiglio di Ministri dEuropa, la Commissione ONU sui diritti dellUomo, lOrganizzazione Mondiale del Turismo (OMT), lECPAT stanno cercando di contrastare questo triste fenomeno. Facciamola finita con questa forma di schiavitù, evitando di contribuire anche solo indirettamente allo sfruttamento sessuale dei bambini. PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI A: ECPAT Italia Campagna contro la prostituzione infantile legata al turismo sessuale. ECPAT Italia Campagna contro la prostituzione infantile legata al turismo sessuale.E-mail - ecpat@cambio.it |