Chi siamo

La Vae Victis Movies viene creata nel settembre 2005 da Matteo Affini.

Sono nato ad Asola (MN) il 12 gennaio 1986. Diplomato in Ragioneria, già da diversi anni sono appassionato di cinema in ogni sua forma. Ma la vera svolta è nel 2001, quando con la visione del film "Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello" mi sono convinto che il mio futuro sia fare cinema. Da quel momento ho cominciato a guardare film in continuazione, badando a qualunque particolare, dal montaggio, alla fotografia, alla colonna sonora. Credo di avere acquisito abbastanza spirito critico per permettermi di giudicare un film e questo potrebbe aiutarmi nel mio sogno. Ma aspettarsi aiuti esterni è inutile, quindi ho deciso di produrre da solo i miei film. Per far questo ho creato questa piccola casa di produzione, ancora in embrione, ma c'è dentro tanta passione. Avere un nome, un logo e magari qualche cortometraggio significa già molto, con la speranza che presto la Vae Victis Movies possa diventare un punto di riferimento nel panorama del cinema indipendente.

Ma perché "Vae Victis"? Quest'espressione latina significa "guai ai vinti" e fu pronunciata dal capo gallico Brenno nel 390 a.C. I Galli erano discesi in Italia ed avevano assediato la città-stato di Chiusi, che si vide costretta a chiedere aiuto a Roma, la quale inviò tre ambasciatori, con la sola funzione di mediare tra le parti. Ma i tre si unirono agli assediati e nonostante le richieste dei Galli di consegnarli, furono nominati al potere consolare proprio da Roma, che fu allora coinvolta nella vicenda. I Galli partirono in direzione della città capitolina, sconfissero le legioni inviate contro di loro e la cinsero d'assedio per sette mesi, al termine dei quali gli assediati pagarono un salatissimo riscatto (in seguito, i Romani inventarono l'episodio delle Oche del Campidoglio, tanto famoso quanto molto probabilmente fasullo.). Proprio durante le trattative, Brenno fu accusato dai Chiusini e dai Romani di imbrogliare, al che lui rispose "Vae Victis".

Guai ai vinti. Al di là del contesto storico e del senso in cui Brenno pronunciò questa frase, ho pensato di attribuirgli un significato più ampio. Guai, perciò, a chi si dà per vinto, a chi si crede tale e abbandona sogni e ambizioni per accontentarsi. Non è mai troppo tardi per diventare ciò che si sarebbe potuti essere (George Eliot). Questo sarà uno dei leit-motiv del cinema che abbiamo intenzione di fare. I protagonisti delle storie che vogliamo raccontare rimarranno coerenti con loro stessi fino all'ultimo, alla faccia di tutti gli altri. Perché i vinti siano loro, gli altri. Guai a loro dunque.

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